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Assegno sociale 2020

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Pensione sociale ed assegno sociale 2020: aumenti previsti, chi ha diritto al trattamento, come richiederlo, quanto spetta.

L’assegno sociale, che dal 1996 ha sostituito la pensione sociale, è una prestazione economica di assistenza riconosciuta dall’Inps: a differenza delle prestazioni previdenziali, che spettano in base ai contributi versati, le prestazioni assistenziali, come l’assegno e la pensione sociale, sono riconosciute a chi si trova in stato di bisogno.

In particolare, l’assegno sociale spetta ai cittadini più anziani, dai 67 anni di età (si tratta dell’età per la pensione di vecchiaia ordinaria prevista nel biennio 2019- 2020) , che hanno un reddito al di sotto di un certo limite e che non hanno diritto (eccetto alcune particolari situazioni) alla pensione diretta, cioè di vecchiaia, anticipata, di anzianità o ad altri trattamenti di previdenza.

L’assegno sociale 2019 ammonta nella generalità dei casi a 457,99 euro mensili; l’assegno sociale 2020 dovrebbe invece ammontare a 459,82 euro, grazie all’aumento delle pensioni determinato dalla perequazione, cioè dall’adeguamento al costo della vita, pari allo 0,4%. Le stime Istat, però, pur essendo state confermate da un apposito decreto del Mef [3], non sono ancora state confermate dall’Inps: saranno ufficializzate a breve con una circolare dell’istituto.

In base all’incremento previsto saranno elevati, tra l’altro, i limiti di reddito per avere accesso all’assegno e alla pensione sociale.

Ma procediamo per ordine e facciamo il punto sull’assegno sociale 2020: aumenti e ammontare previsti, requisiti, come richiederlo.

Requisiti assegno sociale 2020

Hanno diritto ad ottenere l’assegno sociale, per l’anno 2020, le persone che possiedono i seguenti requisiti:

  • almeno 67 anni di età: questo requisito è unico, per gli uomini e per le donne, ed è per il biennio 2019- 2020; dal 2021 potrebbe essere elevato sulla base degli adeguamenti alla speranza di vita;
  • cittadinanza italiana, o, in alternativa, cittadinanza di un Paese europeo, qualora il richiedente abbia effettuato iscrizione all’anagrafe del comune di residenza; l’assegno può spettare anche ai cittadini extracomunitari in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
  • residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni in Italia;
  • per il 2019, reddito non superiore a 5.953,87 euro annui, se il richiedente non è coniugato; per il 2020, il requisito di reddito dovrebbe essere innalzato a 5.977,66 euro;
  • per il 2019, reddito non superiore a 11.907,74 euro annui, se il richiedente è coniugato (si considera il reddito personale assieme al reddito del coniuge); per il 2020, il requisito di reddito dovrebbe essere innalzato a 11.955,32 euro.

I limiti di reddito per il diritto all’assegno sociale, sia personale che proprio e del coniuge, saranno modificati in base alla rivalutazione del trattamento, stimato in misura pari allo 0,4% (oltre alla conferma Inps, è necessario tener presente che alla fine di novembre 2020 sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Economia che fisserà il tasso effettivo di rivalutazione delle pensioni).

Per la spettanza dell’assegno sociale, non sono previsti limiti collegati all’indicatore Isee, o ad altri indicatori emergenti dalla dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), mentre il limite Isee, pari a 9.360 euro, assieme a ulteriori limiti di reddito e patrimoniali, è previsto nel caso in cui l’assegno sociale sia indirettamente integrato con la pensione minima di cittadinanza.

Redditi che rilevano per il diritto all’assegno sociale

Attualmente l’unico limite relativo alle condizioni economiche per l’erogazione dell’assegno sociale resta dunque il reddito personale assieme a quello del coniuge: tra i redditi utili a determinare la soglia limite devono essere computati anche i redditi esenti, come le rendite dell’Inail e le pensioni erogate agli invalidi civili.

Redditi che non rilevano per il diritto all’assegno sociale

Non devono essere considerate ai fini del superamento delle soglie di reddito, invece, le seguenti voci:

  • il Tfr (il trattamento di fine rapporto, in parole semplici la liquidazione), le relative anticipazioni, le altre indennità di fine rapporto, comunque denominate, come quelle erogate in regime di Tfs (trattamento di fine servizio), ad esempio l’indennità di buonuscita, di anzianità, l’indennità premio di servizio;
  • la rendita dell’abitazione principale;
  • gli arretrati da lavoro dipendente soggetti a tassazione separata, compresi gli arretrati per attività lavorativa svolta all’estero;
  • indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili (in generale, sono escluse le indennità di accompagnamento di ogni tipo), indennità di comunicazione per i sordi, assegni per l’assistenza personale e continuativa erogati dall’Inps ai pensionati per inabilità;
  • assegni riconosciuti dall’Inail per l’assistenza personale continuativa, nelle ipotesi di invalidità permanente assoluta;
  • alcuni vitalizi per gli ex combattenti.

Deve essere valutata solo parzialmente ai fini del superamento della soglia di reddito per l’assegno sociale, inoltre, la pensione liquidata col calcolo contributivo, a carico di enti previdenziali, sia pubblici che privati, che gestiscono forme di previdenza obbligatorie.

In particolare, il trattamento calcolato col sistema integralmente contributivo è escluso dalla somma dei redditi nella misura corrispondente al suo terzo, e comunque non oltre 1/3 dell’ammontare dell’assegno sociale.

A quanto ammonta l’assegno sociale 2020

L’assegno sociale, nel 2020, in base agli adeguamenti previsti dovrebbe essere pari a 459,82 euro, ed è erogato, come la pensione, per 13 mensilità: pertanto, la sua misura annuale dovrebbe risultare pari a 5.977,66 euro.

L’assegno sociale può spettare in misura intera o ridotta, a seconda del reddito posseduto. In particolare:

  • ai beneficiari non coniugati privi di reddito, spetta per intero;
  • ai beneficiari coniugati privi di reddito, spetta per intero;
  • ai non coniugati con reddito sino a 5.977,66 euro annui, spetta in misura ridotta;
  • ai coniugati con reddito da 5.977,66 euro sino a 11.955,32 euro annui, spetta in misura ridotta.

Come si calcola la riduzione dell’assegno sociale 2020

La riduzione dell’assegno sociale si applica in modo che la prestazione economica, sommata al reddito del pensionato, non determini il superamento dell’importo soglia annuo (che cambia, come abbiamo visto, per i beneficiari coniugati e non coniugati).

In pratica, per determinare a quanto ammonta l’assegno mensile, si deve sottrarre il reddito annuo (proprio, o della coppia, per gli sposati) dalla soglia limite, e dividere per 13. Facciamo alcuni esempi pratici:

  • Filippo ha i requisiti per l’assegno sociale, non è sposato, e possiede redditi annui rilevanti ai fini della soglia limite per un totale di 3mila euro; per calcolare l’ammontare dell’assegno sociale mensile spettante nel 2019 dobbiamo effettuare queste operazioni: (5.953,87, soglia limite di reddito valida nel 2019 per i single, meno l’ammontare del reddito, pari a 3mila euro), diviso per 13 mensilità; Filippo ha dunque diritto a un assegno mensile pari a 227,22 euro;
  • Marco ha i requisiti per l’assegno sociale ed è sposato; possiede redditi annui rilevanti ai fini della soglia limite per un totale di 3mila euro, mentre la moglie possiede redditi annui rilevanti per un totale di 5mila euro ; per calcolare l’ammontare dell’assegno sociale mensile spettante dobbiamo effettuare queste operazioni: (11.907,74, soglia limite di reddito valida nel 2019 per gli sposati, meno l’ammontare del reddito della coppia, pari a 8mila euro), diviso per 13 mensilità; Marco ha dunque diritto a un assegno mensile pari a 300,59 euro.

Nel caso degli sposati, se il risultato dei calcoli risulta superiore all’ammontare dell’assegno sociale, si ha comunque diritto al solo ammontare pieno dell’assegno (salvo la spettanza della maggiorazione sociale).

Assegno sociale sostitutivo per gli invalidi civili

Per il biennio 2019- 2020, le persone con invalidità riconosciuta prima del compimento del 67° anno di età, che già percepiscono la pensione d’inabilità civile o l’assegno mensile di assistenza (pensione d’invalidità civile), hanno diritto alla conversione dei trattamenti in assegno sociale al compimento di 67 anni.

Il trattamento in cui la pensione d’inabilità o invalidità civile sono trasformate si chiama assegno sociale sostitutivo.

L’importo dell’assegno sociale sostitutivo per il 2020 deve essere ancora reso noto; l’ammontare mensile, per il 2019, è pari a:

  • 372,98 euro per gli invalidi civili parziali, con un limite di reddito personale annuo pari a 4.906,72 euro annui; a determinate condizioni di reddito è possibile ottenere l’aumento del sussidio, pari a 85,01 euro mensili, che può far arrivare l’assegno sino a 457,99 euro mensili; dal 2020, con tutta probabilità, le prestazioni saranno strutturate in modo da far arrivare l’assegno a 460,74 euro al mese;
  • 372,98 euro mensili per gli invalidi civili totali, con un limite di reddito personale pari a 16.814,34 euro all’anno; a determinate condizioni di reddito è possibile ottenere l’aumento del sussidio, pari a 85,01 euro mensili, che può far arrivare l’assegno sino a 457,99 euro mensili; dal 2020, con tutta probabilità, le prestazioni saranno strutturate in modo da far arrivare l’assegno a 460,74 euro al mese.

I limiti di reddito dell’assegno sociale sostitutivo sono diversi da quelli previsti per l’assegno sociale, in quanto devono applicarsi i limiti validi per gli assegni di invalidità spettanti in precedenza; inoltre, devono essere considerati solamente i redditi personali, e non quelli del coniuge. Non si considera, dunque, il reddito della coppia.

Nel 2019, il limite di reddito per la pensione per gli invalidi civili totali ammonta a 16.814,34 euro, ed il limite per ricevere l’assegno spettante agli invalidi civili parziali ammonta a 4.906,72 euro.

Maggiorazione dell’assegno sociale

L’importo dell’assegno sociale può essere inoltre aumentato, grazie a due diverse maggiorazioni:

  • maggiorazione base, pari a 12,92 euro mensili (valore 2019; il valore 2020 deve essere ancora annunciato), spettante, dal 2001 [1], a tutti coloro che hanno un’età superiore ai 65 anni, ed un reddito inferiore a 6.121,83 euro, se non sposati, o inferiore a 12.790,96 euro, se coniugati (i limiti di reddito si riferiscono al 2019, i valori 2020 devono essere ancora resi noti); questa maggiorazione spetta in misura piena, per il 2019, ai non coniugati sino a 5.953,87 euro di reddito annuo, ed ai coniugati sino a 12.623 euro annui;
  • l’incremento al milione, o maggiorazione sino a 191,46 euro, spettante, dal 2002 [2], per i pensionati con almeno 70 di età, con reddito sino a 8.442,85 euro, se non sposati, o sino a 14.396,72 euro, se coniugati (valori 2019); l’incremento spetta in misura piena, per il 2019, ai non coniugati con reddito sino a sino a 5.953,87 euro ed ai coniugati con reddito sino a 11.907,74 euro; questa maggiorazione può spettare anche ai minori di 70 anni che hanno alle spalle un determinato ammontare di contributi: in particolare, la riduzione di età è pari a 1 anno ogni 5 anni di contribuzione accreditata (ad esempio, se Marco ha alle spalle 10 anni di contributi, può accedere alla maggiorazione a 68 anni di età).

La maggiorazione e l’incremento possono essere concessi in misura ridotta fino a concorrenza delle soglie di reddito.

Non rilevano, ai fini delle soglie di reddito, le seguenti voci:

  • trattamenti di famiglia;
  • indennità ed assegni di accompagnamento e di assistenza;
  • pensioni di guerra;
  • indennizzi risarcitori per i danni subiti da trasfusioni e vaccinazioni;
  • rendita dell’abitazione principale.

Sono inclusi tra i redditi rilevanti (a differenza di quanto osservato per l’assegno sociale) i trattamenti di fine rapporto, comunque denominati, e le eventuali anticipazioni, assieme agli arretrati soggetti a tassazione separata.

Come fare domanda di assegno sociale 2020

L’assegno sociale può essere richiesto attraverso le seguenti modalità:

  • tramite il sito web dell’Inps, se il beneficiario è in possesso del Pin dispositivo per l’accesso ai servizi telematici, dello Spid almeno di 2° livello o della Cns, carta nazionale dei servizi; per inoltrare la richiesta, all’interno del portale, si deve accedere all’area Servizi per il cittadino;
  • tramite call center dell’Inps, chiamando il numero 803.164, oppure 06.164.164 per le utenze mobili;
  • tramite patronato o intermediari dell’Inps.

Alla domanda devono essere allegati:

  • l’autocertificazione dei dati personali;
  • la dichiarazione della situazione reddituale;
  • la dichiarazione di responsabilità, riguardo eventuali ricoveri presso strutture sanitarie, con retta a carico dello Stato (in questi casi, difatti, l’assegno sociale è ridotto dell’80%, se la retta è a totale carico dello Stato, oppure del 25%, se la retta versata dal beneficiario o dai familiari è di un importo inferiore alla metà dell’assegno sociale).

Dichiarazione ACCAS/PS

Il modello ACCAS/PS (accertamento requisiti per assegno o pensione sociale) serve per dichiarare la residenza effettiva in Italia (va dichiarata la dimora all’estero anche per brevi periodi) ed eventuali ricoveri gratuiti, presso strutture pubbliche o private, con retta a parziale o totale carico di enti pubblici.

La dichiarazione va presentata ogni anno.

Quando è pagato l’assegno sociale 2020?

L’assegno sociale è corrisposto dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

Nel caso in cui la domanda di assegno sia rigettata, l’interessato può presentare ricorso amministrativo al Comitato provinciale dell’Inps,  entro 90 giorni dalla data di ricezione della comunicazione della reiezione.


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