
Proroga opzione donna e Ape sociale, quota 100, quota 41, pensionamento anticipato ordinario e contributivo, precoci, lavori usuranti: requisiti 2020.
Il disegno di legge di bilancio del 2020 contiene alcuni interventi in materia di pensione anticipata: in particolare, dispone la proroga dell’opzione donna e dell’Ape sociale, cioè dell’anticipo pensionistico a carico dello Stato.
Per quanto riguarda la pensione anticipata ordinaria, contributiva a 64 anni e con quota 100, i requisiti restano gli stessi, senza ulteriori spostamenti delle decorrenze rispetto alle finestre attualmente previste: nel 2020, dunque, sarà ancora possibile uscire dal lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne), con un’attesa pari a 3 mesi dalla maturazione del requisito contributivo; in alternativa, si potrà uscire con la pensione anticipata contributiva, con 64 anni di età e 20 anni di contributi o, ancora, con 41 anni di contributi (più tre mesi di finestra, anche in questo caso) se si è lavoratori precoci. Resta operativa, poi, la possibilità di raggiungere la pensione anticipata e quota 100 col cumulo gratuito dei contributi accreditati in gestioni previdenziali diverse.
Facciamo allora il punto della situazione sulla pensione anticipata 2020: che cosa cambia in materia di previdenza dal prossimo anno, chi potrà beneficiare delle agevolazioni pensionistiche.
In merito alla possibilità di anticipare la pensione, quindi di uscire dal lavoro senza dover attendere il compimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni nel 2020), resta inoltre operativa la pensione di anzianità in regime di totalizzazione, per chi possiede contributi accreditati presso casse diverse, comprese le casse professionali, assieme alla pensione di anzianità per gli addetti ai lavori usuranti e notturni.
Le rivalutazioni delle pensioni 2020 dovrebbero essere piuttosto esigue: vero è che il Ddl Bilancio incrementa la perequazione, riconoscendo la rivalutazione del 100% alle pensioni sino a 4 volte il minimo, ma l’aliquota prevista dall’Istat, in base a quanto disposto dall’apposito decreto Mef [2], è pari allo 0,40% .
Pensione anticipata ordinaria 2020
In base a quanto disposto dal decreto pensioni 2019 [1], sino al 2026 i requisiti per la pensione anticipata restano i seguenti:
- 41 anni e 10 mesi per le donne;
- 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
La decorrenza è tuttavia spostata di 3 mesi, con l’applicazione di finestre mobili.
La pensione anticipata ordinaria, come la generalità dei trattamenti pensionistici, nel 2020 continua ad essere calcolata col sistema:
- retributivo sino al 31 dicembre 2011, poi contributivo, per chi possiede almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- retributivo sino al 31 dicembre 1995, poi contributivo, per chi possiede meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- interamente contributivo, per chi non possiede contributi al 31 dicembre 1995.
Non sono applicate penalizzazioni, abolite dal 2017.
Pensione anticipata quota 100 2020
Nonostante diverse parti politiche volessero abolirla o modificarne i requisiti, la pensione anticipata quota 100, operativa da aprile 2019, continuerà ad essere operativa, senza modifiche, sino al 31 dicembre 2021, data in cui terminerà il periodo di sperimentazione.
Ricordiamo che questo trattamento prevede la possibilità di uscire dal lavoro quando la quota, cioè la somma di età e contribuzione posseduta, è pari a 100, con un requisito di età minimo pari a 62 anni, ed un requisito contributivo minimo pari a 38 anni, di cui 35 al netto dei periodi di disoccupazione e malattia non integrata (il requisito vale soltanto per gli iscritti ad alcune gestioni previdenziali, come l’assicurazione generale obbligatoria Inps).
La quota 100 ed il requisito contributivo minimo possono essere ottenuti anche attraverso il cumulo dei contributi, cioè sommando i versamenti effettuati in casse diverse, ad esclusione delle casse professionali.
Anche per l’uscita con la quota 100 sono previste le finestre mobili, pari a 3 mesi per la generalità dei lavoratori ed a 6 mesi per i dipendenti pubblici. Per i dipendenti del comparto scuola si applica la finestra unica annuale.
Il calcolo della quota 100 è il medesimo effettuato per la pensione anticipata, senza penalità.
Pensione anticipata lavoratori precoci 2020
I lavoratori precoci, cioè coloro che possiedono almeno 12 mesi di contributi versati prima del 19° anno di età, possono ottenere la pensione anticipata con 41 anni di contributi anche nel 2020, se appartengono a una delle categorie salvaguardate: disoccupati di lungo corso, invalidi in misura almeno pari al 74%, caregiver (lavoratori che assistono, a determinate condizioni, un familiare con handicap grave) e addetti ai lavori gravosi.
Per poter beneficiare della pensione anticipata precoci, per ciascuna di queste categorie devono essere soddisfatte delle condizioni specifiche. Per chi perfeziona i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2020, c’è tempo sino al 1° marzo 2020 per inviare la domanda, anche se potranno essere prese in considerazione domande tardive sino al 30 novembre 2020. Il beneficio è strutturale, quindi potrà essere richiesto anche negli anni a venire.
Pensione anticipata contributiva 2020
Chi ha diritto al calcolo interamente contributivo della pensione, cioè chi non possiede contributi al 31 dicembre 1995, può ottenere, nel 2020, la pensione anticipata a 64 anni di età. Si tratta della cosiddetta pensione anticipata contributiva, che potrà essere ottenuta, nel 2020, con i seguenti requisiti:
- almeno 64 annidi età;
- almeno 20 anni di contributi;
- un assegno di pensione pari almeno a 2,8 volte l’assegno sociale, cioè pari a circa 1283 euro mensili (valore valido per l’anno 2019; non è ancora possibile sapere se nel 2020 l’assegno sociale, attualmente pari a 457,99 euro, sarà incrementato).
Possono aver diritto al calcolo integralmente contributivo della pensione e richiedere la pensione anticipata contributiva non soltanto coloro che non possiedono contributi accreditati alla data del 31 dicembre 1995, ma anche coloro che, pur possedendo contributi accreditati alla data del 31 dicembre 1995, optano per il computo dei contributi nella gestione separata dell’Inps.
Proroga opzione Donna 2020
Il Ddl di bilancio 2020 ha anche prorogato l’opzione donna, una speciale pensione agevolata dedicata alle sole lavoratrici, che possono anticipare notevolmente l’uscita dal lavoro in cambio del ricalcolo contributivo della prestazione.
A seguito dell’intervento, per potersi pensionare con opzione Donna devono essere rispettati precisi requisiti:
- per le lavoratrici dipendenti, è necessario aver raggiunto 58 anni di età e 35 anni di contributi al 31 dicembre 2019; dalla data di maturazione dell’ultimo requisito alla liquidazione della pensione è prevista l’attesa di un periodo, detto finestra, pari a 12 mesi;
- per le lavoratrici autonome, è necessario aver raggiunto 59 anni di età e 35 anni di contributi al 31 dicembre 2019; dalla data di maturazione dell’ultimo requisito alla liquidazione della pensione è prevista l’attesa di un periodo di finestra pari a 18 mesi.
In pratica, nel 2020 possono ottenere la pensione le dipendenti che hanno compiuto 58 anni e le autonome che hanno compiuto 59 anni entro il 31 dicembre 2019, cioè le nate entro il 1961, se dipendenti, o entro il 1960 se autonome, se possiedono 35 anni di contributi accreditati al 31 dicembre 2019.
Proroga Ape sociale 2020
Nel 2019 è stato anche prorogato l’Ape sociale, cioè l’anticipo pensionistico a carico dello Stato, che potrà essere richiesto da chi matura i requisiti sino al 31 dicembre 2020.
Ricordiamo che l’Ape sociale, o anticipo pensionistico a carico dello Stato, è un assegno che ha la funzione di accompagnare il lavoratore dai 63 anni sino all’età pensionabile, cioè all’età per la pensione di vecchiaia, pari a 67 anni sino al 2020.
Per approfondire: Proroga Ape sociale 2020.
Pensione per gli addetti ai lavori usuranti e notturni 2020
Restano invariati, nel 2020, i requisiti per accedere alla pensione agevolata a favore degli addetti a mansioni usuranti e turni notturni. Questa pensione di anzianità si può raggiungere con un minimo di 35 anni di contributi e di 61 anni e 7 mesi di età, assieme a una quota minima (somma di età e contribuzione) pari a 97,6.
Nel dettaglio, per ottenere la pensione di anzianità, è necessario che il lavoratore maturi i seguenti requisiti, validi sino al 31 dicembre 2026 (sino a questa data non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita):
- quota pari a 97,6, con:
-
- almeno 61 anni e 7 mesi d’età;
- almeno 35 anni di contributi.
Dalla maturazione dei requisiti alla liquidazione della pensione non è più necessario attendere un periodo di finestra, in quanto l’attesa, per gli addetti ai lavori usuranti ed ai turni notturni, è stata abolita dalla Legge di bilancio 2017.
Se l’interessato possiede anche contributi da lavoro autonomo, i requisiti sono aumentati di un anno.
Per quanto riguarda la pensione d’anzianità anche i lavoratori adibiti a turni notturni, i requisiti richiesti sono differenti a seconda del numero di notti lavorate nell’anno.
Per saperne di più: Pensione addetti ai lavori usuranti ed ai turni notturni.
Pensione di anzianità in totalizzazione
Resta, nel 2020, la possibilità di ottenere la pensione in regime di totalizzazione, cioè sommando la contribuzione accreditata presso gestioni previdenziali diverse, comprese le casse dei liberi professionisti. In particolare, nel 2020 è possibile ottenere la pensione di anzianità in totalizzazione, a prescindere dal requisito di età, con:
- 41 anni di contributi;
- l’attesa di una finestra di 21 mesi a partire dalla maturazione del requisito contributivo;
- ulteriori eventuali requisiti previsti dalle gestioni previdenziali d’iscrizione.
La pensione in totalizzazione è calcolata secondo il sistema contributivo, salvo il caso che, presso una delle gestioni previdenziali privatizzate, si maturi il requisito contributivo necessario per un’autonoma pensione di vecchiaia.
Aumento pensione anticipata 2020
In base a quanto reso noto sinora, è previsto un nuovo aumento delle pensioni nel 2020 grazie alla perequazione, cioè all’adeguamento degli assegni all’inflazione: secondo quanto rilevato dai dati Istat, e confermato dal decreto Mef [2], l’aumento spettante sulle pensioni risulta pari allo 0.40% (il decreto del ministero dell’Economia che ha fissato il tasso effettivo di rivalutazione delle pensioni erogate dall’Inps a partire dal 1° gennaio 2020 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, alla fine di novembre 2019).
In pratica, tutte le prestazioni riconosciute dall’Inps aumenteranno sino a un massimo dello 0,4%, in base all’importo dell’assegno.
Per le pensioni più alte, poi, il ddl di bilancio conferma il meccanismo di rivalutazione del trattamento, con un adeguamento al costo della vita che va dal 100% al 40% dell’inflazione, secondo l’importo dell’assegno; le pensioni da 3 a 4 volte il trattamento minimo potranno però beneficiare del 100% della rivalutazione, e non più del 97%.
Per approfondire: Aumento pensioni 2020.