
Il dipendente che è in ferie può assentarsi per malattia oppure non può più fruire delle ferie non godute?
Finalmente sono iniziate le vacanze di cui avevi concordato la fruizione con l’azienda, dopo un lungo periodo in cui non hai goduto delle ferie: purtroppo, però, ti sei ammalato nel bel mezzo di questa pausa lavorativa.
Il datore di lavoro ti ha chiesto di non metterti in malattia ma di continuare le ferie, perché hai molte giornate arretrate da smaltire, che non riusciresti a recuperare e che, lui, comunque, non potrebbe pagarti. Inoltre, ti ha detto che chi è in ferie non può chiedere la malattia: ma questo è vero?
Può impedirti di chiedere le ferie in un secondo momento? Si può passare dalle ferie alla malattia? Le ferie durante la malattia si perdono?
Per rispondere a queste domande, devi capire innanzitutto qual è lo scopo delle ferie e qual è, invece, la finalità delle assenze per malattia. Devi poi capire chi ha il diritto di stabilire quando ci si può assentare per il godimento delle ferie e quando ci si può assentare per malattia. Ma procediamo con ordine.
A che cosa servono le ferie?
Le ferie sono un diritto fondamentale e irrinunciabile del lavoratore, previsto dalla legge [1] e dalla Costituzione [2].
Le ferie, in particolare, sono assenze retribuite finalizzate al recupero psico-fisico del dipendente, cioè che permettono al lavoratore non solo di riposarsi, ma anche di poter “recuperare” i rapporti sociali e familiari e i momenti di svago, normalmente compromessi dall’attività lavorativa.
Proprio perché assolvono a questo importante scopo, le ferie, nella maggior parte dei casi, sono incompatibili con la malattia, dato che chi si ammala durante le ferie non ha la possibilità di avere momenti di svago e di intrattenere rapporti sociali e familiari.
Le ferie sono compatibili con la malattia, invece, quando la patologia non impedisce al lavoratore di riposarsi, di intrattenere rapporti sociali e di avere momenti di svago.
Quanti giorni di ferie spettano all’anno?
Secondo la legge [1], le ferie spettano in misura almeno pari a 4 settimane l’anno per tutti i lavoratori dipendenti. I contratti collettivi possono prevedere un trattamento migliore, col riconoscimento di un maggior numero di assenze per ferie. Per approfondire: Quante ferie mi spettano?
A che cosa servono le assenze per malattia?
Le assenze per malattia hanno una funzione diversa dalle ferie: si tratta, in primo luogo, di un’assenza inevitabile, in quanto, durante la malattia, il dipendente manifesta un’inabilità lavorativa temporanea (non può, cioè, lavorare, a causa dei disturbi causati dalla patologia). In secondo luogo, le assenze per malattia sono finalizzate non al riposo in sé o allo svago o, ancora, a coltivare le relazioni sociali o familiari, ma al riposo in quanto favorisce la guarigione del lavoratore.
Quando si può passare dalle ferie alla malattia?
Secondo quanto specificato nelle linee guida Inps, in alcune situazioni la malattia interrompe le ferie, quindi si passa dalle ferie alla malattia. Nel dettaglio, interrompono le ferie le seguenti patologie e condizioni del lavoratore:
- febbre;
- malattia o infortunio per la quale è necessario il ricovero ospedaliero;
- ingessatura di grandi articolazioni;
- malattia grave di apparati e organi.
Al contrario, non interrompono le ferie, quindi non si passa dalle ferie alla malattia, salvo casi di particolare gravità, le seguenti patologie e condizioni:
- cefalea (perché chi ha mal di testa, in gran parte dei casi, trova giovamento nei momenti di svago e nelle relazioni sociali; interrompe le ferie la cefalea di particolare gravità e intensità);
- stress psicofisico (la condizione di stress può essere attenuata dal coltivare relazioni affettive e dai momenti di svago);
- sindrome ansioso-depressiva;
- in generale, non interrompono le ferie tutte le patologie che trovano nelle attività ludico-ricreative un buon sostegno alla risoluzione della sintomatologia.
Chi assegna le giornate di ferie?
La collocazione delle giornate di ferie solitamente è concordata tra dipendente e datore di lavoro. Molte aziende prevedono un piano ferie. In ogni caso, l’ultima parola sulla fruizione delle ferie spetta sempre al datore di lavoro, che può anche richiamare il dipendente dalle vacanze, per esigenze legate all’attività lavorativa.
Bisogna comunque considerare che se il datore di lavoro non consente la fruizione delle ferie minime annuali, previste per legge e da contratto collettivo, può essere sanzionato.
Il dipendente, comunque, anche in caso di comportamento palesemente illegittimo del datore di lavoro, non può fare di testa propria e auto-assegnarsi le ferie.
Chi assegna le giornate di malattia?
Le giornate di assenza per malattia non sono decise né dal dipendente, né dal datore di lavoro: è il medico curante, o il medico a cui il lavoratore si è rivolto, a stabilire quante giornate di prognosi assegnare, a seconda dello stato di salute del lavoratore.
Il medico invia un apposito certificato telematico all’Inps recante l’indicazione delle giornate di assenza assegnate. L’Inps, poi, controlla le condizioni di salute del lavoratore con l’invio del medico fiscale nel suo domicilio.
Si può passare dalle ferie alla malattia se ci sono arretrati da smaltire?
Se il dipendente si ammala senza aver goduto delle ferie arretrate, il datore di lavoro non può chiedere di godere delle ferie e di non fruire delle giornate di malattia: questo in quanto non è il lavoratore a mettersi in malattia, ma è il medico curante a stabilire le giornate di assenza.
La malattia, poi, nella generalità dei casi è incompatibile con la finalità ricreativa delle ferie: se si verifica durante le vacanze, come abbiamo appena osservato , la malattia sospende le ferie.
Inoltre, la normativa italiana non vieta di passare dalle ferie alla malattia, quando il periodo di assenza è già stato concordato: in pratica, le ferie possono e devono tranquillamente essere godute, anche se ci si è assentati precedentemente per una patologia o un infortunio.
Il datore di lavoro non vuole concedere le ferie restanti dopo la malattia
Se il dipendente si è ammalato durante le ferie, la malattia interrompe le ferie, ed il lavoratore ha diritto,una volta guarito, di godere delle ferie residue.
Se il datore di lavoro non vuole più concedere le ferie, il dipendente non può prenderle di sua iniziativa: il datore deve comunque individuare un differente periodo di ferie, per non essere sanzionato.