
Iscrizione e versamento di contributi come libero professionista senza cassa, lavoratore occasionale o atipico, collaboratore: che cosa verificare.
Ad oggi, sono molto numerosi i lavoratori che possiedono almeno un contributo accreditato presso la gestione Separata Inps: si tratta della gestione previdenziale alla quale sono iscritti i liberi professionisti privi di una cassa di categoria (o la cui iscrizione presso la cassa professionale è incompatibile) ed i collaboratori, ma non solo. Sono obbligati a iscriversi presso la gestione Separata anche i lavoratori occasionali, i beneficiari di borse di studio e assegni di ricerca, i volontari del servizio civile.
Ma come capire se si è iscritti alla gestione separata Inps? La verifica dell’iscrizione presso la gestione Separata presenta degli aspetti che non sono mai stati chiariti del tutto dall’Inps, così come la cancellazione dalla gestione stessa, del resto.
Anche se all’iscrizione deve provvedere direttamente il lavoratore interessato, difatti, in molti riferiscono di essersi ritrovati iscritti presso la gestione senza averne mai fatto richiesta. Le cause possono essere molteplici: può trattarsi non solo di una dimenticanza da parte dell’interessato, magari dovuta al passare del tempo (la gestione Separata è operativa dal 1996), ma anche di un’iscrizione d’ufficio effettuata dall’Inps.
Il modo più semplice per capire se sussiste o meno l’iscrizione, ad ogni modo, è la verifica tramite estratto conto contributivo. In questo documento, sono riportati tutti gli accrediti contributivi del lavoratore, presenti presso tutte le gestioni dell’Inps: per quanto riguarda la gestione Separata, nel documento è riportata l’eventuale data di iscrizione.
L’iscrizione, però, può avvenire sia in qualità di parasubordinato, che di libero professionista o assimilato: chi, ad esempio, è già iscritto presso la gestione come collaboratore, qualora inizi un’attività in qualità di libero professionista senza cassa deve effettuare una nuova e differente iscrizione presso la gestione Separata.
Il modulo online d’iscrizione, comunque, segnala se si è già iscritti presso la gestione in qualità di parasubordinato o libero professionista. Ma procediamo con ordine.
Chi si deve iscrivere alla gestione Separata come parasubordinato?
Deve inviare domanda d’iscrizione alla gestione Separata in qualità di parasubordinato e assimilato chi appartiene alle seguenti categorie:
- collaboratori coordinati e continuativi (co. co. co.);
- venditori a domicilio con reddito superiore a 5mila euro annui;
- spedizionieri doganali non dipendenti (da gennaio 1998);
- beneficiari di assegni di ricerca o di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca;
- amministratori locali;
- beneficiari di borse di studio a sostegno della mobilità internazionale degli studenti (solo da maggio a dicembre 2003) e degli assegni per attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero;
- lavoratori autonomi occasionali con reddito superiore a 5mial euro annui;
- associati in partecipazione, fino al 31 dicembre 2015;
- medici con contratto di formazione specialistica;
- volontari del Servizio civile nazionale (avviati dal 2006 al 2008);
- prestatori di lavoro occasionale accessorio (vecchi voucher) e lavoratori occasionali retribuiti col libretto famiglia e col contratto di prestazione occasionale.
Chi si deve iscrivere alla gestione Separata come professionista?
In base al principio di universalizzazione della copertura assicurativa, devono iscriversi alla gestione Separata Inps sia i liberi professionisti per i quali non è prevista un’apposita cassa di previdenza, che i liberi professionisti che non possono iscriversi alla gestione previdenziale di categoria per ragioni di incompatibilità o di altra natura.
Come ci si iscrive alla gestione Separata?
Per iscriversi alla gestione Separata bisogna utilizzare, in base alla categoria di appartenenza, all’interno del sito web dell’Inps:
- il servizio “Domanda iscrizione parasubordinati“, che consente l’iscrizione dei lavoratori parasubordinati e delle categorie assimilate;
- il servizio “Iscrizione liberi professionisti”, per coloro che esercitano un’attività professionale e sono obbligati all’iscrizione.
Nel dettaglio, accedendo al servizio dedicato, dopo essersi autenticati con le proprie credenziali dispositive (Pin Inps, Spid, Cie o Cns), appare un menu nel quale si può scegliere una delle due voci per l’iscrizione alla gestione Separata.
A seconda della voce scelta, il sistema segnala se l’interessato è già iscritto (in qualità di parasubordinato- assimilato o di libero professionista) o se non è presente nessuna iscrizione, come si vede dall’immagine sottostante.
La segnalazione della presenza di un’iscrizione pregressa impedisce di andare avanti. Qualora l’interessato non risulti iscritto, invece, è possibile accedere ai vari campi da compilare. Confermata l’iscrizione e completata la registrazione, è possibile stamparne la ricevuta.
Come visualizzare l’estratto conto?
Un altro modo per scoprire se l’iscrizione alla gestione Separata è stata effettuata consiste nel prendere visione dell’estratto conto contributivo. L’estratto conto contributivo è il documento in cui figurano tutti gli accrediti previdenziali a nome dell’iscritto all’Inps.
Nel documento, sono contenuti, suddivisi per gestione previdenziale, tutti i versamenti accreditati al lavoratore nelle casse dell’Inps (Assicurazione generale obbligatoria, gestione Separata, gestione dipendenti pubblici, etc…).
È possibile accedere all’estratto conto unificato (un documento analogo all’estratto conto contributivo) dall’area My Inps, o all’estratto conto contributivo direttamente dalla maschera di ricerca, che si trova nella parte in alto a destra del sito web dell’istituto, oppure dal percorso: “Prestazioni e Servizi/ Estratto Conto Contributivo”.
Come sapere se si è già iscritti alla gestione Separata?
All’interno dell’estratto conto della gestione Separata, nella parte della pagina dedicata alle segnalazioni personalizzate e pratiche in corso, qualora vi sia l’iscrizione si visualizza la dicitura “iscritto/a alla gestione Separata dal xx/xx/xxxx”, come si vede dall’immagine sottostante.
Prova dell’iscrizione tramite estratto conto o maschera d’iscrizione: è sufficiente?
Attenzione, però: di recente, in relazione alle domande d’indennità Covid spettanti agli iscritti presso la gestione Separata, centinaia di utenti hanno segnalato che, nonostante la dicitura nell’estratto conto contributivo “iscritto/a alla gestione Separata dal xx/xx/xxxx”, le loro domande sono state respinte dall’Inps in quanto non iscritti presso la gestione stessa.
L’annosa questione potrebbe spiegarsi col fatto che, in molti casi, risultino accreditati dei contributi presso la gestione Separata, ad esempio da un committente, senza che però l’interessato abbia proceduto formalmente all’iscrizione, comunque segnalata in automatico dalla procedura nell’estratto conto contributivo.
In altri casi, invece, dei contributi versati presso la gestione si è persa completamente traccia: quest’ultima problematica è stata riscontrata spesso in relazione alla contribuzione derivante dal contratto di prestazione occasionale o dal libretto famiglia, sempre in caso di mancata iscrizione da parte dell’interessato in qualità di parasubordinato. Nelle ipotesi segnalate, difatti, i contributi “fantasma” sono “magicamente ricomparsi” una volta completata l’iscrizione.
L’unico modo sicuro per provare l’iscrizione presso la gestione Separata, dunque, sembrerebbe il possesso della ricevuta d’iscrizione protocollata. Ma dove si trova questa ricevuta? La ricevuta, che viene rilasciata al completamento dell’iscrizione, non è reperibile dal cassetto previdenziale liberi professionisti, né dal fascicolo previdenziale del cittadino.
È dunque auspicabile che l’Inps valuti, quale prova dell’iscrizione, quanto segnalato nell’estratto conto contributivo, o che, comunque, fornisca maggiori chiarimenti in merito.
Come ci si cancella dalla gestione Separata?
Maggiori chiarimenti sono necessari anche per quanto riguarda la cancellazione dalla gestione Separata.
Nonostante l’Inps, con una circolare piuttosto datata [1], abbia affermato che tutti i lavoratori interessati debbano denunciare la data di inizio dell’attività e quella di cessazione della medesima, negli anni, l’istituto non ha mai diramato un modello ufficiale con il quale predisporre la dichiarazione di cessazione dell’attività e la conseguente cancellazione dalla gestione Separata.
In conclusione, possiamo affermare che, pur essendo passati 25 anni dall’istituzione della gestione Separata, questa cassa è ancora trattata come un’assoluta novità, con procedure vaghe ed incomplete, certamente inadeguate, considerando l’enorme numero di lavoratori iscritti.
Per approfondire, leggi: Guida alla gestione Separata e Aggiornamenti gestione Separata 2020.
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