
Quale documentazione deve essere presentata al patronato o inviata all’Inps assieme alla richiesta di assegni per il nucleo familiare?
Gli assegni per il nucleo familiare Anf non sono riconosciuti automaticamente dal datore di lavoro ai dipendenti che possiedono i requisiti, ma sono liquidati, unitamente alla busta paga, solo se il dipendente ha inviato all’Inps l’apposita domanda.
L’ l’Inps determina poi l’importo degli assegni spettanti in base alle tabelle vigenti ed il datore di lavoro ne determina l’ammontare in concreto, in base all’orario di lavoro ed alle giornate lavorate. Ne abbiamo parlato in Quanto mi spetta di assegni familiari?
Ma quali sono i documenti per gli assegni familiari? Quale documentazione il dipendente è tenuto a inviare all’Inps? Qual è la procedura di domanda?
Innanzitutto, bisogna tener presente che il lavoratore potrebbe essere tenuto all’invio di due domande: una relativa all’autorizzazione per l’inclusione di determinati familiari nel nucleo ai fini Anf, l’altra per il riconoscimento del diritto agli assegni familiari.
In ogni caso, è importante tener presente che gli assegni per il nucleo familiare:
- non devono essere confusi con gli assegni familiari, spettanti ai coltivatori diretti, coloni e mezzadri, piccoli coltivatori diretti ed ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi; non devono essere confusi nemmeno con gli assegni familiari erogati dai comuni;
- spettano non solo ai lavoratori dipendenti, ma anche ai parasubordinati e ai lavoratori autonomi iscritti in via esclusiva presso la gestione Separata, ai pensionati e ai beneficiari di prestazioni economiche previdenziali erogate dall’Inps, come la disoccupazione.
Come funzionano gli assegni familiari?
Per sapere, nel dettaglio, quale deve essere la composizione della famiglia per aver diritto all’assegno per il nucleo familiare, quali sono le soglie di reddito e quali gli importi spettanti, puoi leggere la nostra Guida agli assegni familiari.
Quando deve essere inviata la domanda di assegni familiari?
Gli assegni familiari, per essere riconosciuti, devono essere richiesti telematicamente dal lavoratore all’Inps, inoltrando una domanda online, tramite la procedura Anf Dip, oppure avvalendosi dell’aiuto del call center Inps o di un patronato.
Gli assegni devono essere richiesti ogni anno, secondo il loro periodo di validità: ogni periodo parte dal primo luglio, per terminare il 30 giugno dell’anno successivo.
Pertanto, è necessario che il lavoratore consegni la domanda Anf al patronato o la invii all’Inps entro il 30 giugno di ciascun anno. È comunque possibile chiedere gli arretrati, entro il termine di prescrizione quinquennale.
Come si compila la domanda di assegni familiari?
Il modulo di domanda di assegni familiari che il dipendente deve inviare all’Inps:
- si chiama SR 16 Anf/Dip, può essere scaricato e stampato dal sito dell’Inps, nel caso in cui debba essere inviato tramite patronato;
- nel caso in cui il lavoratore proceda autonomamente dal portale web dell’Inps, è il form online Anf/ Dip, che deve essere compilato e inviato online all’istituto.
Il modello deve essere compilato dal lavoratore indicando i seguenti elementi:
- dati anagrafici (codice fiscale, data di nascita, residenza) del lavoratore richiedente;
- stato civile;
- eventuale iscrizione negli elenchi dei lavoratori agricoli;
- dati dei componenti del nucleo familiare e specifica relazione di parentela;
- ammontare dei redditi del nucleo relativi al periodo in questione (se gli assegni sono richiesti, ad esempio, per il periodo da luglio 2020 a giugno 2021, deve essere indicato il reddito 2019); in particolare vanno indicati:
- nella prima colonna, tutti i redditi da lavoro dipendente e assimilati, da pensione, da prestazione (disoccupazione, malattia, cassa integrazione etc) ed i redditi percepiti in Italia o all’estero, compresi gli arretrati;
- nella seconda colonna, i redditi di qualsiasi natura derivanti da lavoro autonomo, da fabbricati, da terreni, al lordo dell’eventuale detrazione dell’abitazione principale (quindi il reddito dell’abitazione principale conta);
- nella terza colonna, il tipo di modello fiscale su cui è riportato l’importo dei vari redditi dichiarati (CUD- CU o certificazione reddituale, 730, modello Redditi persone fisiche, 770) nel caso in cui il richiedente sia tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi;
- nella quarta colonna, il totale complessivo dei redditi (colonna 1 più colonna 2);
- assenza di altro Anf o di altri trattamenti di famiglia nello stesso periodo;
- eventuali variazioni nei componenti del nucleo.
Una volta compilata la domanda, il lavoratore deve datarla, sottoscriverla e consegnarla al patronato, o inviarla online all’Inps, che determina l’importo dell’assegno spettante in base alle tabelle vigenti.
Quali documenti si devono allegare alla domanda di assegni familiari?
I dati dichiarati nella domanda di assegni familiari sono autocertificati. Se la domanda si presenta tramite patronato, l’ente generalmente richiede i seguenti documenti e dati:
- il certificato di stato di famiglia o l’autocertificazione;
- nome, cognome, codice fiscale, giorno e luogo di nascita di tutti i componenti del nucleo familiare;
- modello 730 o redditi dei componenti lavoratori del nucleo;
- eventuale autorizzazione Anf 43;
- eventuale autorizzazione Anf FN.
Che cos’è l’autorizzazione Anf 43?
Nel caso in cui il beneficiario degli Anf si trovi in situazioni particolari (nucleo familiare con coniugi separati o divorziati, genitori conviventi non coniugati, etc.), per inserire determinati familiari nel nucleo deve ottenere un’autorizzazione preventiva dall’Inps, Anf 43, che deve essere richiesta presentando il modello di domanda Anf 42.
L’autorizzazione dell’Inps deve essere richiesta, nel dettaglio, per i seguenti familiari:
- fratelli, sorelle e nipoti;
- figli di genitori divorziati o separati legalmente (propri o del coniuge), figli nati fuori del matrimonio riconosciuti dall’altro genitore, oppure figli dell’altro coniuge nati da precedente matrimonio sciolto per divorzio;
- figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni, purché studenti o apprendisti, per i nuclei familiari composti da più di tre figli (o equiparati) di età inferiore a 26 anni;
- nipoti minori a carico del nonno o della nonna richiedente;
- familiari residenti all’estero;
- familiari disabili (in assenza di certificazione sanitaria);
- minori affidati a strutture pubbliche e collocati in famiglia.
Il modulo Anf42 deve essere compilato anche nel caso in cui il coniuge del richiedente, che non sia legalmente ed effettivamente separato o divorziato, non abbia sottoscritto la dichiarazione di responsabilità all’interno della domanda Anf.
Per includere i figli naturali del richiedente non convivente, riconosciuti da entrambi i genitori, oltre all’Anf43 è necessario allegare l’ulteriore modulo Anf/Fn.
La domanda di autorizzazione va sempre presentata all’Inps. La domanda di autorizzazione all’istituto può essere presentata tramite sito web, contact center o patronato: devono essere allegati alla richiesta i documenti che attestano la situazione di fatto del richiedente.
Che cos’è la domanda di autorizzazione Anf Fn?
Il modulo Anf/Fn (SR65) serve nel caso in cui gli assegni debbano essere riconosciuti per figli naturali del richiedente non convivente, riconosciuti da entrambi i genitori. Nel dettaglio, se il genitore convivente con il minore non è titolare di una propria posizione tutelata (cioè non è occupato come dipendente, parasubordinato o non è pensionato- titolare di prestazione previdenziale diversa), la domanda di assegno per il nucleo familiare deve essere presentata dal genitore naturale titolare di posizione tutelata, non convivente con il figlio, ma la prestazione è erogata direttamente al genitore convivente.
In sede di richiesta della prestazione, il genitore titolare di una propria posizione tutelata e non convivente deve allegare alla domanda una dichiarazione reddituale rilasciata sul modello Anf Fn Sr65 dal genitore naturale convivente con i figli, dato che l’assegno deve essere determinato in base ai redditi e al nucleo familiare di quest’ultimo.