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Pensioni Inps, calendario pagamenti 2020

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Calendario dei pagamenti delle prestazioni previdenziali Inps 2020: pensioni liquidate nel primo giorno bancabile del mese, aumenti e taglio assegni d’oro.

Anche per il 2020, ad esclusione della mensilità di gennaio, la pensione arriva il primo del mese, a meno che non si tratti di una giornata non bancabile, ossia una domenica, una festività, o un sabato se l’assegno è pagato in banca. Dal 2018, difatti, il pagamento delle pensioni nel primo giorno bancabile del mese è diventato strutturale, ossia è stat0 armonizzato in modo permanente.

Tuttavia può crearsi, nonostante l’armonizzazione delle date, una certa confusione, dato che le giornate bancabili possono essere differenti , a seconda che il pagamento avvenga tramite Poste Italiane o un diverso istituto di credito. Inoltre, se alle giornate non bancabili si sovrappongono delle festività, il pagamento può slittare. Bisogna anche considerare che per il mese di gennaio il pagamento avviene nel secondo giorno bancabile, e che alcune prestazioni, come il reddito e la pensione di cittadinanza, o l’indennità di disoccupazione, sono pagate in giornate diverse, nel corso del mese.

Facciamo il punto della situazione sulle pensioni Inps: calendario pagamenti 2020.

Riguardo alle pensioni e alle prestazioni riconosciute dall’Inps, comunque, il nuovo calendario dei pagamenti non è certamente l’unica novità del 2020: cambia, difatti,  l’importo degli assegni, che è rivalutato dello 0,5%. La rivalutazione, dovuta alla perequazione, cioè all’adeguamento delle prestazioni al costo della vita, si applica anche alle integrazioni al minimo e ad alcune maggiorazioni.  Per coloro la cui pensione supera di 3 volte il trattamento minimo, però, la rivalutazione è ridotta. Inoltre, per le cosiddette pensioni d’oro sono previsti tagli per fasce di reddito, che possono arrivare sino al 40%

Novità calendario pensioni coronavirus

Per i mesi di aprile e maggio, il calendario pensioni è stato modificato per i cittadini che hanno l’accredito presso Poste Italiane, in base a quanto prescritto dall’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 19 marzo 2020.

La novità garantisce la possibilità di recarsi presso gli uffici postali in piena sicurezza rispettando un preciso calendario in ordine alfabetico, in ottemperanza delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19.

La disposizione potrebbe essere operativa anche per le mensilità di giugno e luglio 2020.
Sono destinatari della misura i titolari di trattamenti pensionistici, di assegni e di pensioni o indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili che hanno un Conto BancoPosta, un Libretto di Risparmio o una Postepay Evolution presso Poste Italiane: l’Inps accrediterà la mensilità di maggio il 27 Aprile (anziché il 2 Maggio) per consentire il ritiro in contanti nei giorni successivi presso lo sportello Postale. Nello specifico la riscossione potrà essere effettuata tra il 27 Aprile ed il 2 Maggio 2020 secondo il calendario seguente:

  • 27 Aprile dalla A alla B;
  • 28 Aprile dalla C alla D;
  • 29 Aprile dalla E alla K;
  • 30 aprile dalla L alla P;
  • 2 Maggio dalla Q alla Z.

Chi dovesse mancare l’appuntamento può recarsi allo sportello postale a partire dal 4 maggio.

Nuovo calendario pagamento pensioni 2020

Ecco le nuove  giornate di pagamento relative all’intero anno:

  • gennaio 2020 : venerdì 3, secondo giorno bancabile per poste italiane e per gli altri istituti di credito ;
  • febbraio 2020: sabato 1, primo giorno bancabile per poste italiane, e lunedì 3 per gli altri istituti di credito;
  • marzo 2020: lunedì 2, primo giorno bancabile per poste italiane e per gli altri istituti di credito;
  • aprile 2020: mercoledì 1, primo giorno bancabile per poste italiane e per gli altri istituti di credito ;
  • maggio 2020: sabato 2, primo giorno bancabile per poste italiane, e lunedì 4 per gli altri istituti di credito;
  • giugno 2020: lunedì 1, primo giorno bancabile per poste italiane e per gli altri istituti di credito;
  • luglio 2020: mercoledì 1, primo giorno bancabile per poste italiane e per gli altri istituti di credito;
  • agosto 2020: sabato 1, primo giorno bancabile per poste italiane, e lunedì 3 per gli altri istituti di credito;
  • settembre 2020: martedì 1, primo giorno bancabile per poste italiane e per gli altri istituti di credito;;
  • ottobre 2020: giovedì 1 sia per poste italiane che per gli altri istituti di credito;
  • novembre 2020: lunedì 2 per poste italiane e per gli altri istituti di credito;
  • dicembre 2020 e tredicesima: martedì 1 per poste italiane e per gli altri istituti di credito.

Per quali prestazioni Inps vale il calendario 2020?

Oltre alle pensioni, le prestazioni dell’Inps sulle quali incide l’armonizzazione delle date di pagamento sono:

  • prestazioni previdenziali;
  • assegni (ad esempio l’assegno sociale);
  • pensioni ed indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili.

Rivalutazione della pensione 2020

Dal 2020 tutte le pensioni e le prestazioni riconosciute dall’Inps, se inferiori a 4 volte il trattamento minimo, aumentano dello 0,5% grazie all’applicazione del meccanismo di perequazione. Ricordiamo che la rivalutazione, o perequazione della pensione, consiste nell’adeguamento dell’importo del trattamento all’inflazione. Con l’attuale normativa, l’adeguamento della pensione in misura pari al 100% dell’inflazione è applicato soltanto ai trattamenti d’importo sino a 4 volte il minimo, ossia sino a 2.062,32 euro mensili (valore 2020).

Come si rivalutano le pensioni alte dal 2020?

Le pensioni che superano di 4 volte il trattamento minimo subiscono una riduzione della rivalutazione, che dal 2020 cambia, rispetto agli adeguamenti applicati in precedenza [1] . Nel dettaglio:

  • per le pensioni fino a 4 volte il minimo, l’adeguamento è pari al 100%;
  • per le pensioni oltre 4 e fino a 5 volte il minimo è del 77%;
  • per le pensioni oltre 5 e fino a 6 volte il minimo è del 52%;
  • per le pensioni oltre 6 e fino a 8 volte il minimo è del 47%;
  • per le pensioni oltre 8 e fino a 9 volte il minimo è del 45%;
  • per le pensioni oltre 9 volte il minimo è del 40%.

La previsione della perequazione al 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo è contenuta nella legge di Bilancio 2020; in precedenza, per le pensioni tra 3 e 4 volte il minimo l’adeguamento era pari al 97%.

Aumento pensioni 2020

Nel dettaglio, le pensioni riconosciute dall’Inps, nel 2020, aumenteranno in questo modo, salvo interventi del Governo:

  • pensioni fino a 4 volte il minimo: si applica un tasso di rivalutazione pari allo 0,5%;
  • pensioni di importo da 4 a 5 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,385%;
  • pensioni di importo da 5 a 6 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,26%;
  • pensioni di importo da 6 a 8 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,235%;
  • pensioni di importo da 8 a 9 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,225%;
  • pensioni di importo oltre 9 volte il minimo: si applicherà un tasso di rivalutazione pari allo 0,2%.

Taglio pensioni d’oro 2020

Le pensioni più elevate, d’importo superiore a 100.160 euro annui (circa 5mila euro netti al mese) [1], subiscono un taglio fisso in misura percentuale per 5 anni, con l’applicazione di un contributo di solidarietà. Per il 2020, le fasce di reddito sono state rimodulate.

Nello specifico, il taglio delle pensioni d’oro per il 2020 funzionerà in questo modo, in base alla rivalutazione degli importi:

  • pensione tra 100.160,01 e 130.208 euro: taglio dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100.160,01 euro;
  • pensione tra 130.208,01 e 200.320 euro: taglio dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100.160,01 euro, taglio dell’assegno pari al 25% per la parte eccedente i 130.208 euro;
  • pensione tra 200.320,01 e 350.560 euro: taglio dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100.160,01 euro, taglio dell’assegno pari al 25% per la parte eccedente i 130.208 euro, taglio dell’assegno pari al 30% per la parte eccedente i 200.320 euro;
  • pensione tra 350.560,01 e 500.800 euro: taglio dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100.160,01 euro, taglio dell’assegno pari al 25% per la parte eccedente i 130.208 euro, taglio dell’assegno pari al 30% per la parte eccedente i 200.320 euro, taglio dell’assegno pari al 35% per la parte eccedente i 350.560 euro;
  • pensione oltre i 500.800 euro: taglio dell’assegno pari al 15% per la parte eccedente i 100.160,01 euro, taglio dell’assegno pari al 25% per la parte eccedente i 130.208 euro, taglio dell’assegno pari al 30% per la parte eccedente i 200.320 euro, taglio dell’assegno pari al 35% per la parte eccedente i 350.560 euro, taglio del 40% dell’assegno per la parte eccedente i 500.800 euro.

Le pensioni calcolate col sistema integralmente contributivo non sono tagliate.


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