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Malattia senza certificato medico

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Che cosa succede se il dipendente si ammala e si assenta dal lavoro senza inviare la certificazione del medico curante?

Ti sei ammalato e devi assentarti dal lavoro? La prima cosa che devi fare è avvertire tempestivamente il datore di lavoro dell’assenza: la maggior parte dei contratti collettivi stabilisce il termine massimo entro il quale l’azienda deve essere preavvertita; ne abbiamo parlato in: Come avvisare il datore di lavoro in caso di malattia.

Devi poi recarti il prima possibile dal medico curante, perché rediga il certificato medico telematico e lo invii all’Inps. Se gli accordi lo prevedono, devi anche inviare il numero di protocollo del certificato medico al tuo datore di lavoro, che visualizzerà i dati tramite l’apposito servizio online presente nel sito dell’Inps.

Ma che cosa succede al lavoratore privo di certificazione del medico curante? La malattia senza certificato medico è giustificabile?

Innanzitutto, va chiarito che il certificato di malattia può anche non essere redatto dal tuo medico curante: in caso di necessità, puoi ad esempio recarti alla guardia medica. È pienamente valido anche il certificato redatto dal pronto soccorso.

L’autocertificazione di malattia da parte del lavoratore, invece, non è consentita: in passato, era stata presentata una proposta di legge per permettere ai lavoratori di autocertificare alcune patologie passeggere difficili da diagnosticare in modo oggettivo, come la cefalea (mal di testa). In pratica, secondo la proposta di legge, l’interessato avrebbe potuto trasmettere un’autodichiarazione relativa alla malattia, utile a giustificare sino a un massimo di tre giorni di assenza; il medico curante avrebbe soltanto fatto da tramite per la trasmissione telematica all’Inps dell’autocertificazione.

Il vaglio di questa riforma, che sarebbe stata positiva per i medici curanti (in questo modo “liberi” da responsabilità inerenti la certificazione di patologie complesse da diagnosticare oggettivamente), ha tuttavia subito un arresto in Parlamento: l’autocertificazione potrebbe infatti essere un modo per giustificare le assenze anche in mancanza di effettive patologie.

Entro quando va inviato il certificato di malattia?

Se ti ammali, devi recarti dal medico curante (o da un altro professionista convenzionato col Ssn, o alla guardia medica o presso una struttura sanitaria convenzionata) immediatamente, o al più tardi il giorno successivo all’assenza per malattia.

Devi sapere che l’Inps, sulla base della normativa vigente, riconosce l’indennità di malattia soltanto dal giorno di rilascio del certificato: il medico non può giustificare giorni di assenza precedenti alla visita. Solo se il certificato è redatto a seguito di visita domiciliare, l’Inps riconosce anche il giorno feriale precedente al rilascio della certificazione, quando indicato dal medico.

Il datore di lavoro può segnare i giorni di malattia non riconosciuti dall’Inps come assenza ingiustificata.

Per i cicli di cura ricorrenti devo inviare più certificati?

Se devi sottoporti a cicli di cura ricorrenti, e queste terapie comportano l’impossibilità temporanea di lavorare (emodialisi, chemioterapia…), puoi produrre un unico certificato che attesti la necessità di trattamenti ricorrenti e che qualifichi ciascun periodo come ricaduta del precedente.

Non è, dunque, necessario inviare un certificato per ogni ciclo di cura.

La struttura sanitaria deve inviare la certificazione delle cure all’Inps e al datore di lavoro prima dell’inizio della terapia, con l’indicazione dei giorni previsti per l’esecuzione delle terapie.

Ai fini dell’indennità di malattia, i diversi giorni di cure vanno considerati come un unico evento.

Terminato ogni ciclo di cura, devi presentare una dichiarazione della struttura sanitaria, riportante calendario delle terapie eseguite.

Che cosa succede se non ho il certificato di malattia?

Ti sei ammalato, ma non sei andato dal medico, quindi non è stato presentato alcun certificato all’Inps o al datore di lavoro? La tua assenza è considerata ingiustificata: non hai dunque diritto né all’indennità per malattia, né all’eventuale integrazione dell’indennità da parte del datore di lavoro.

Ricorda, inoltre, che l’assenza ingiustificata può comportare il licenziamento disciplinare.

Questo vale anche se la malattia si è verificata per una sola giornata? Purtroppo sì: anche la malattia di un giorno potrebbe comportare il licenziamento.

Secondo la Cassazione, il licenziamento per malattia di un giorno senza certificato medico può essere evitato solo se il lavoratore ha un’attestazione relativa a una visita ambulatoriale, che giustifichi l’assenza anche in piccola parte [1]. In altre parole, la suprema corte non assimila la mancanza del certificato medico come sinonimo alla falsa malattia ma la considera una negligenza del lavoratore, non così grave da essere punibile col licenziamento.


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