
Come contestare l’affidamento di incombenze eccessive per il dipendente: modello facsimile lettera di rimostranze e richiesta di riduzione delle mansioni.
Il tuo datore di lavoro ti ha gravato di un carico eccessivo di mansioni da svolgere? Si tratta di compiti che, normalmente, potrebbero essere portati a termine da almeno due o tre lavoratori?
Affidare un eccessivo carico di lavoro ai dipendenti, per il datore di lavoro, può costituire un illecito: imponendo lo svolgimento di attività alle quali il dipendente non è in grado di far fronte, in base alla capacità, alle competenze o al carico di lavoro, mette infatti a rischio la salute e la sicurezza del lavoratore, ed eventualmente, in base alle mansioni svolte, di chi gli sta intorno o interagisce con lui.
Un’altra conseguenza del carico eccessivo di incombenze è il mancato rispetto della normativa in materia di orario di lavoro: il mancato rispetto dell’orario di lavoro si configura anche se le mansioni eccessive costringono il dipendente a “portarsi il lavoro a casa”, in quanto il lavoratore, al di fuori o meno della postazione aziendale, è comunque a disposizione del datore.
L’eccessivo carico di lavoro può determinare, a seconda delle ipotesi, la corresponsione di una retribuzione insufficiente: ricordiamo, a questo proposito, che il lavoratore ha il diritto di essere pagato sulla base della quantità e della qualità del lavoro svolto.
Ma, nel concreto, che cosa può fare il lavoratore? È lecito scrivere una lettera lamentela per eccessivo carico di lavoro?
Scrivere una lettera al datore di lavoro nella quale si esprimono le proprie rimostranze è senz’altro lecito, ma bisogna fare attenzione: i fatti illustrati nella lettera devono essere veritieri; è lecito esprimere opinioni personali, ma non insultare il datore di lavoro, i dirigenti, i prepositi o i propri colleghi.
Un conto, difatti, è osservare che l’amministratore non è stato corretto nella distribuzione dei carichi di lavoro, un conto è scrivere che l’amministratore è uno «schiavista e aguzzino» per aver affidato troppe mansioni da espletare.
Ma procediamo con ordine e vediamo come fare.
Carico eccessivo di lavoro: quando?
Prima di scrivere una lettera di lamentele per carico eccessivo di lavoro, dobbiamo innanzitutto capire quando il carico di lavoro è eccessivo e quando, invece, le incombenze affidate rientrano nella «normalità».
In generale, lo sfruttamento sul lavoro si configura anche quando il lavoratore, a causa dei compiti affidatagli, subisce delle pressioni insostenibili. Far fronte ad un picco di lavoro e dover svolgere degli straordinari, di per sé, non rappresenta un carico insostenibile, se l’attività extra è episodica.
Se il carico extra di lavoro, invece, è costante e non occasionale, e si verifica frequentemente il mancato rispetto della normativa in materia di orario di lavoro (pause, riposi, turni, lavoro notturno, limite massimo di ore straordinarie…) [1], la lamentela per eccessivo carico di lavoro è assolutamente giustificata, ed è opportuno accompagnarla a una denuncia della situazione.
È lecito lamentarsi, e denunciare la situazione, anche quando il carico di lavoro è tale da mettere a rischio la salute e la sicurezza del lavoratore, ed eventualmente degli altri.
La denuncia del carico eccessivo di lavoro è d’obbligo anche il dipendente è sottoposto a condizioni di lavoro o a metodi di sorveglianza degradanti, o quando la retribuzione è manifestamente sproporzionata rispetto alle incombenze svolte.
Carico eccessivo di lavoro: che cosa fare prima di scrivere la lettera di contestazione?
In base a quanto descritto, hai riscontrato che, senza alcun dubbio, nella tua situazione il carico di lavoro affidato dall’azienda è eccessivo? Prima di scrivere una lettera con la quale contesti formalmente l’organizzazione lavorativa, ti consiglio di parlarne a voce dapprima con i diretti responsabili, chiedendo l’affidamento di un minor carico di incombenze.
Se le tue richieste dovessero restare inesaudite, ti consiglierei di parlarne, se possibile, con i superiori gerarchici dei responsabili.
Questi tentativi «sono caduti nel vuoto»? Puoi procedere alla redazione della lettera di lamentela per eccessivo carico di lavoro.
Come scrivere la lettera di lamentela per eccessivo carico di lavoro
Nella lettera di lamentela per eccessivo carico lavorativo, da indirizzare al datore di lavoro (o, a seconda delle specifiche ipotesi, al responsabile del personale, a un particolare superiore gerarchico o, in generale, a chi decide come distribuire i carichi di lavoro), è necessario indicare:
- il contesto lavorativo in cui operi;
- il motivo delle tue doglianze (perché ritieni che il carico di lavoro sia eccessivo);
- la descrizione dettagliata delle violazioni di legge effettuate nell’affidamento del carico di lavoro;
- eventuale documentazione che possa dimostrare quanto da te affermato (puoi anche citare la testimonianza dei tuoi colleghi).
La lettera deve concludersi con la richiesta di un carico di lavoro proporzionato alle tue capacità e competenze. Eventualmente, puoi aggiungere delle richieste che possano contribuire a rendere il carico di lavoro più gestibile (ad esempio, puoi proporre lo smartworking per lavorare da casa) o che consentano di svolgere le mansioni più velocemente (nuovo software, nuove attrezzature di lavoro).
E se nemmeno la lettera sortisce alcun effetto?
Denuncia per carico di lavoro eccessivo
Se la lettera di lamentele per affidamento di incombenze eccessive viene ignorata dal datore di lavoro, puoi presentare una denuncia all’Itl, Ispettorato territoriale del lavoro, che deve contenere:
- le tue generalità;
- i dati identificativi del tuo datore di lavoro;
- la descrizione dettagliata delle violazioni di legge da lui effettuate;
- la documentazione che possa dimostrare quanto stai affermando.
L’Itl prenderà in considerazione la tua denuncia, se la riterrà sufficientemente fondata, e invierà degli ispettori in azienda.
Se il carico di lavoro è talmente insostenibile da configurare il reato di sfruttamento sul lavoro, puoi presentare una denuncia penale, direttamente alla Procura della Repubblica presso il tribunale più vicino, oppure presso qualsiasi stazione dei Carabinieri o della Polizia di Stato.