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Manovra: aumento delle tasse nascosto

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Aumento delle addizionali Irpef comunali e dell’Imu, più care le sigarette, più alti i prelievi sui giochi: le misure che peseranno nelle tasche degli italiani.

La manovra 2019, oltre a contenere delle importanti misure attese da tempo, come gli stanziamenti per le nuove pensioni anticipate (oltre alla quota 100 e alla proroga dell’opzione donna, si parla anche di un blocco dei requisiti per l’uscita dal lavoro) e il reddito di cittadinanza, contiene anche delle misure che andranno ad incidere in negativo sulle tasche degli italiani.

In particolare, le nuove misure colpiranno le sigarette ed i giochi, ma chi non ha vizi non potrà gongolare, perché sono presenti comunque interventi che peseranno su tutti i cittadini, causando l’aumento delle addizionali dell’Irpef e dell’Imu. Per quanto riguarda i Comuni, difatti, se, da una parte, è prevista la riforma di pareggio di bilancio, che offrirà la possibilità di sbloccare somme importanti, dall’altra parte sono previsti nuovi oneri e tagli delle risorse che, incrociati con lo sblocco delle addizionali locali dell’Irpef e dell’Imu, potrebbero portare a nuovi aumenti delle imposte locali.

Gli aumenti delle imposte comunali, certamente, non saranno uguali dappertutto, ma dipenderanno da quanto sarà stabilito dai singoli Comuni, in base alle risorse a disposizione ed alle spese: tuttavia, per far fronte ai nuovi costi previsti dalla manovra, come gli stanziamenti legati all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, o la crescita del fondo per crediti di dubbia esigibilità, è molto probabile che la tassazione locale salirà.

Ma procediamo per ordine e facciamo il punto sulla manovra: aumento delle tasse nascosto, nuove misure.

Manovra: riduzione delle risorse per i Comuni

Diverse misure presenti nella manovra potrebbero causare l’aumento delle imposte locali: cerchiamo di capire meglio in che modo.

Innanzitutto, bisogna osservare che nella finanziaria è prevista la riforma del pareggio di bilancio: questa riforma libera i risparmi accantonati dai comuni negli anni precedenti, offrendo risorse aggiuntive per gli enti locali. Sono inoltre previsti, a favore dei comuni, l’avvio del fondo per gli investimenti, il ripescaggio, parziale, del bando periferie e la rinegoziazione dei mutui più vecchi.

Tuttavia, sono numerose anche le misure e le “disposizioni assenti” che determinano delle perdite di risorse per i Comuni: perdite che, secondo le stime dei sindaci, valgono oltre un miliardo di euro.

Iniziamo dalla spending review di Renzi, un taglio delle risorse comunali pari a 563,4 milioni all’anno, avviato dal 2014 per coprire il bonus Irpef da 80 euro: il taglio dal 2019 decade, ma mancano le risorse per far risalire i fondi comunali. Sul punto è in atto un conflitto d’interpretazione tra i sindaci e il ministero dell’Economia, legato alla rideterminazione del fondo di solidarietà comunale, del quale era stata fissata la cifra complessiva. Quest’operazione, però, è stata fatta quando il taglio era in vigore, e dall’anno prossimo non dovrebbe più essere presente.

Continuiamo col fondo Tasi, istituito per far quadrare i conti del passaggio dall’Imu alla Tasi nei Comuni che si erano allontanati dall’aliquota standard sull’abitazione principale: questo fondo si è alleggerito negli anni, e non sono previste disposizioni in merito per il 2019.

Per terminare col fondo di garanzia sui crediti di dubbia esigibilità, un accantonamento annuo di una quota di risorse proporzionale alle entrate che i comuni non riescono ad incassare: nel 2019 la quota di accantonamento deve crescere ancora, dal 75% all’85% delle mancate riscossioni calcolate sulla media degli ultimi cinque anni. Anche se non si tratta di una riduzione delle risorse comunali, perché le somme rimangono nella disponibilità degli enti, si tratta comunque di risorse inutilizzabili.

Senza dimenticare i fondi che i Comuni dovranno stanziare per il rinnovo dei contratti degli statali.

Manovra: aumento addizionali dell’Irpef e dell’Imu

Tutti gli interventi elencati, uniti allo sblocco delle addizionali dell’Irpef e dell’Imu, determineranno quasi certamente un aumento delle tasse locali: in parole semplici, a causa dei nuovi oneri e dei nuovi stanziamenti, e a causa della mancata proroga dello stop all’aumento delle imposte locali, i Comuni aumenteranno le addizionali comunali e le aliquote Imu per ottenere maggiori risorse.

Manovra: aumento del costo delle sigarette

La legge di Bilancio 2019 porta delle brutte notizie per i fumatori: aumentano, difatti, le accise su sigarette, tabacchi tranciati e sigari.

Questa crescita delle accise determinerà un aumento pari a circa 10 centesimi in più al pacchetto. I centesimi in più, però, potrebbero salire a 15 dal 1° marzo 2019, considerando l’ulteriore incremento automatico delle accise, dovuto all’indicizzazione dell’onere fiscale minimo per le fasce di prezzo medio-alte.

Manovra: vincite più povere per chi gioca alle slot

La manovra colpisce pesantemente i vizi: aumenterà ancora, difatti, il prelievo erariale unico (Preu) sulle new slot e sulle videolotteries, cioè sugli apparecchi da intrattenimento.

L’incremento del prelievo non ricadrà soltanto sui concessionari dei giochi: per i giocatori, la misura si tradurrà in una riduzione delle somme delle vincite, che potrebbe entrare a regime già dal prossimo 1° aprile.


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