
È possibile ottenere stati di famiglia separati per soddisfare i requisiti necessari al reddito di cittadinanza?
Soddisfare le condizioni per ottenere il reddito di cittadinanza non è semplice: le soglie di reddito e patrimoniali stabilite per il diritto al sussidio, difatti, non devono essere superate da parte dell’intero nucleo familiare, non soltanto del singolo richiedente.
Se il richiedente, ad esempio, non possiede immobili, ma un altro componente del suo nucleo familiare possiede un immobile (ad esclusione della casa di abitazione) che vale oltre 30mila euro, il reddito di cittadinanza non spetta. Lo stesso accade se il richiedente non possiede alcun veicolo, ma un componente del nucleo possiede un veicolo immatricolato di recente (nei 6 mesi precedenti alla domanda di sussidio), o di cilindrata superiore a 1600 cc, o un motoveicolo di cilindrata superiore a 250 cc o immatricolato 2 anni prima.
In riferimento al patrimonio mobiliare, se il richiedente non possiede conti, carte, libretti, titoli, partecipazioni, ma la famiglia, nel suo complesso, supera la soglia massima di patrimonio mobiliare consentito, il reddito di cittadinanza non spetta.
Un componente del nucleo familiare ha rassegnato le dimissioni? Tutta la famiglia perde il diritto al reddito per un anno. Un componente del nucleo familiare viene trovato a lavorare in nero, oppure non partecipa alle iniziative formative, di riqualificazione e orientamento, o si rifiuta di lavorare gratis per il Comune? Tutta la famiglia decade dal reddito di cittadinanza.
In base a quanto esposto, in diversi casi far parte di un nucleo familiare rappresenta più un problema che un vantaggio. Ma, ai fini del reddito di cittadinanza, si può uscire dal nucleo familiare? È possibile, cioè, avere due stati di famiglia separati, anche se si risiede nello stesso posto?
Per rispondere alla domanda, dobbiamo prima capire chi rientra, secondo la legge, nello stato di famiglia, e chi è considerato facente parte della famiglia in base alla normativa sul reddito di cittadinanza.
Chi rientra nello stato di famiglia?
Nello stato di famiglia, che è un certificato che rilascia il Comune, rientrano tutti i componenti della famiglia anagrafica: la famiglia anagrafica è un insieme di persone, conviventi, legate da un vincolo di matrimonio, di parentela, di affinità, di tutela o semplicemente affettivo.
Il reddito di cittadinanza considera lo stato di famiglia?
Ai fini del reddito di cittadinanza non si considera il nucleo familiare quale appare dallo stato di famiglia, ma si ha riguardo alla composizione del nucleo familiare ai fini della dichiarazione Isee. Da questa dichiarazione si ricavano gli indicatori della situazione economica, reddituale e patrimoniale della famiglia.
Chi è nel nucleo familiare Isee?
Il nucleo familiare ai fini Isee solitamente coincide col nucleo che figura nello stato di famiglia, ad eccezione di particolari situazioni:
- i genitori conviventi e non sposati si considerano parte di un unico nucleo familiare; il genitore dichiarante deve indicare il convivente nell’Isee come “altra persona nel nucleo”;
- i genitori non sposati né conviventi non fanno parte della stessa famiglia anagrafica, ma il genitore che non convive deve essere inserito nello stesso nucleo ai fini Isee a meno che:
- risulti sposato con una persona diversa dall’altro genitore;
- risulti avere figli con una persona diversa dall’altro genitore;
- sia obbligato, con provvedimento dell’autorità giudiziaria, al versamento di assegni periodici destinati al mantenimento dei figli;
- sia stato escluso dalla potestà sui figli o sia stato allontanato dalla residenza familiare;
- sia stato accertato, in sede giurisdizionale o dalla pubblica autorità competente in materia di servizi sociali, estraneo in termini di rapporti affettivi ed economici;
- se il genitore non convivente è sposato o ha figli con un’altra persona è considerato nell’Isee del nucleo come componente aggiuntiva;
- i coniugi che vivono in una diversa residenza non fanno parte della stessa famiglia anagrafica, ma sono comunque considerati facenti parte dello stesso nucleo; devono prendere, come riferimento per l’Isee, la famiglia anagrafica di uno dei due, di comune accordo, oppure l’ultima residenza avuta in comune;
- i coniugi separati ma conviventi si considerano parte di un unico nucleo familiare;
- i coniugi separati e non conviventi, se separati legalmente e non di fatto, non fanno più parte dello stesso nucleo;
- i figli che convivono con i nonni, se sono fiscalmente a carico dei genitori, fanno parte del nucleo dei genitori; se non a carico del padre o della madre, entrano nel nucleo familiare dei nonni;
- il figlio maggiorenne non convivente con i genitori e a loro carico ai fini Irpef, nel caso non sia coniugato e non abbia figli, fa parte del nucleo familiare dei genitori; nel caso i genitori appartengano a nuclei familiari distinti, il figlio maggiorenne, se a carico di entrambi, fa parte del nucleo familiare di uno dei genitori, da lui identificato.
Chi è nel nucleo familiare per il reddito di cittadinanza?
Il decreto sul reddito di cittadinanza chiarisce che, ai fini del sussidio, la composizione del nucleo familiare è la stessa valida ai fini Isee, ma modifica parzialmente alcune regole, includendo dei componenti ed escludendone altri.
Nuovo nucleo familiare Isee
Nello specifico, a partire dall’entrata in vigore del decreto in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni [1]:
- i coniugi restano nello stesso nucleo ai fini Isee anche a seguito di separazione e divorzio, se risiedono nella stessa abitazione;
- il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare Isee dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini Irpef, non è coniugato e non ha figli.
Come uscire dal nucleo familiare per ottenere il reddito?
Nella generalità dei casi, per uscire dal nucleo familiare ai fini Isee, quindi anche ai fini del reddito di cittadinanza, è sufficiente cambiare residenza.
Cambiare indirizzo non basta, però, quando si rientra nelle ipotesi particolari in cui si considerano facenti parte dello stesso nucleo anche persone con residenza diversa.
Ad ogni modo, si può uscire dal nucleo familiare quando la residenza è la stessa?
Si possono ottenere due stati di famiglia con la stessa residenza?
Ottenere due stati di famiglia differenti, se si convive, è possibile quando non esistono vincoli di parentela, di affinità, di matrimonio, di tutela o affettivi, ad esempio tra semplici coinquilini.
Ma che fare quando questi vincoli esistono e si convive? Ad esempio, se a convivere sono i genitori, assieme alla figlia ed al coniuge di quest’ultima, si possono ottenere due famiglie anagrafiche?
L’unico modo di ottenere due famiglie anagrafiche è ottenere due residenze differenti, o meglio figurare residenti in due differenti unità immobiliari. Bisogna dunque frazionare l’immobile.
Attenzione, però: frazionare l’immobile non è una passeggiata, e non sempre è consentito. A titolo esemplificativo, bisogna presentare al Comune la Cila o la Scia, presentare l’aggiornamento catastale, richiedere l’autorizzazione al condominio, effettuare nuovi allacci gas ed elettricità…Inoltre, sono stati previsti nuovi controlli “anti-furbetti”, per portare alla luce tutte quelle situazioni in cui si fanno “carte false” per ottenere stati di famiglia separati.
Non dimentichiamo che la punizione è molto severa, per chi ottiene il reddito di cittadinanza in modo “truffaldino”: si rischiano sino a 6 anni di carcere.