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Pensione anticipata 2019: finestre di uscita

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Non aumentano, nel 2019, i requisiti per ottenere la pensione anticipata, ma si applicano delle finestre di attesa.

Il nuovo decreto-legge in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni ha bloccato gli adeguamenti alla speranza di vita per la pensione anticipata ordinaria e dei lavoratori precoci: dal 2019, dunque, a queste prestazioni non è applicato l’aumento dei requisiti previsto per la generalità dei trattamenti, pari a 5 mesi.

Tuttavia, anche se non sono state inasprite le condizioni per ottenere la pensione anticipata, la decorrenza dell’assegno si sposta comunque in avanti: il decreto, difatti, prevede l’applicazione delle cosiddette finestre di attesa, o di uscita.

Che cos’è la finestra per la pensione? Si tratta del lasso di tempo che trascorre dalla maturazione dell’ultimo requisito per il trattamento alla sua liquidazione da parte dell’ente previdenziale.

In pratica, con la “riesumazione” delle finestre, la pensione anticipata non decorre dal primo giorno del mese successivo alla maturazione degli anni di contributi richiesti, ma dal primo giorno del mese successivo al termine del periodo di finestra, oppure in una data prestabilita, nel caso in cui si applichi una finestra fissa, e non una finestra mobile.

Ma procediamo per ordine, e facciamo il punto sulla pensione anticipata 2019: finestre di uscita.

Quando si esce con la pensione anticipata ordinaria?

La pensione anticipata ordinaria si può ottenere, sino al 31 dicembre 2026, con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, e con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.

Secondo quanto indicato nel decreto in materia di reddito di cittadinanza e pensioni, però, dal 2019 la decorrenza della prestazione è spostata in avanti di tre mesi, con l’applicazione delle finestre di attesa.

In buona sostanza, chi matura i requisiti per la pensione deve attendere 3 mesi prima di percepire il trattamento. In sede di prima applicazione, chi matura i requisiti dal 1° gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del decreto, consegue il diritto al trattamento pensionistico dal 1° aprile 2019.

Al personale della scuola si applica la finestra unica di uscita: può dunque pensionarsi dal 1° settembre 2019 (1° novembre per gli appartenenti al comparto Afam) chi matura i requisiti per la pensione anticipata entro il 31 dicembre 2019. È possibile chiedere la cessazione dal servizio sino al 28 febbraio 2019.

Quando si esce con la pensione anticipata precoci?

I lavoratori precoci, cioè coloro che possiedono almeno 12 mesi di contributi versati prima del 19° anno di età, possono ottenere la pensione anticipata con 41 anni di contributi (nel 2019, in base alle disposizioni contenute nel decreto pensioni, i requisiti non cambieranno: gli adeguamenti alla speranza di vita si applicheranno solo dal 2027), se appartengono a una delle categorie salvaguardate: disoccupati, invalidi in misura almeno pari al 74%, caregiver (coloro che assistono, da almeno 6 mesi, un familiare entro il 2° grado convivente, con handicap grave) e addetti ai lavori gravosi. Per ciascuna di queste categorie sono previsti dei requisiti specifici, al fine di ottenere la pensione anticipata precoci.

Dal 2019 al trattamento si applicano, però, le finestre mobili pari a 3 mesi.

Come si chiede la pensione anticipata precoci?

I lavoratori, per accedere alla pensione anticipata precoci, devono in primo luogo presentare domanda all’Inps per il riconoscimento dei requisiti che danno diritto al trattamento.

In particolare:

  • chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2019 (ossia 41 anni di contributi) deve presentare domanda di certificazione dei requisiti entro il 1° marzo 2019;
  • chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2020 (pari, ugualmente, a 41 anni di contributi) deve presentare domanda di certificazione dei requisiti entro il 1° marzo 2020;
  • non è prevista una scadenza per questo tipo di pensione agevolata, la cui domanda di certificazione potrà dunque essere presentata entro il 1° marzo di ogni anno; è stato cancellato l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita media.

Le domande per il riconoscimento delle condizioni per l’accesso al beneficio presentate oltre il 1° marzo, ma non oltre il 30 novembre di ogni anno, possono ugualmente essere prese in considerazione, ma solo se residuano le necessarie risorse finanziarie.

Ad ogni modo, alla presentazione della domanda di certificazione non è necessario possedere tutti i requisiti richiesti, ma solo quelli specificamente previsti per la categoria di lavoratori in cui si rientra (ad esclusione del periodo almeno trimestrale di conclusione della prestazione per la disoccupazione), oltre, ovviamente, all’accredito di 12 mesi di contributi da effettivo lavoro prima del compimento dei 19 anni.

Gli altri requisiti, cioè i 41 anni di contributi, sono invece certificati dall’Inps “in prospettiva” e possono essere maturati entro la fine dell’anno (per i lavori gravosi deve essere certificato lo svolgimento di queste attività per 6 anni negli ultimi 7 anni prima della pensione).

L’Inps, a seguito della presentazione della domanda di certificazione dei requisiti, comunica il suo accoglimento, o meno.

Una volta certificati i requisiti da parte dell’Inps, gli interessati devono presentare la domanda di pensione anticipata vera e propria. Anche ai lavoratori precoci si applicano, come osservato, le finestre mobili di 3 mesi per la decorrenza della pensione.

Quando si esce con la pensione anticipata a 64 anni?

Chi ha diritto al calcolo interamente contributivo della pensione può ottenere, nel 2019, la pensione anticipata a 64 anni di età (sino al 31 dicembre 2018, si poteva ottenere con 63 anni e 7 mesi di contributi). Si tratta della cosiddetta pensione anticipata contributiva, che potrà essere raggiunta, nel 2019, con i seguenti requisiti:

  • almeno 64 annidi età;
  • almeno 20 anni di contributi;
  • un assegno di pensione pari almeno a 2,8 volte l’assegno sociale, cioè pari a 1282,37 euro mensili (valore valido per l’anno 2019).

Ricordiamo che i lavoratori che hanno diritto al calcolo integralmente contributivo della pensione e che possono richiedere la pensione anticipata contributiva sono coloro che:

  • non possiedono contributi accreditati alla data del 31 dicembre 1995;
  • pur possedendo contributi accreditati alla data del 31 dicembre 1995, hanno optato per il computo dei contributi nella gestione separata dell’Inps.

All’uscita con la pensione anticipata contributiva non si applicano le finestre: la decorrenza è dunque il primo giorno del mese successivo alla maturazione dell’ultimo requisito utile.


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