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Come verificare contratto a tempo indeterminato

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Servizio Inps di accertamento rapporti a tempo indeterminato: come utilizzarlo, in quali altri modi si può controllare il tipo di assunzione.

Per beneficiare degli esoneri contributivi per l’assunzione, cioè dei cosiddetti bonus assunzione, essere in possesso dello stato di disoccupazione può non bastare: per alcuni incentivi, infatti, è richiesta un’anzianità di disoccupazione minima, mentre per altri, come gli esoneri contributivi under 30 e under 36, è addirittura richiesto che l’interessato non sia mai stato assunto a tempo indeterminato. Ma come verificare il contratto a tempo indeterminato? Il lavoratore potrebbe, ad esempio, aver firmato un contratto a tempo indeterminato senza ricordarlo, magari perché cessato dopo breve tempo per licenziamento o dimissioni.

Per fugare qualsiasi dubbio, l’Inps ha previsto, all’interno del suo portale web, un’apposita funzionalità, volta ad agevolare l’accertamento dell’assenza di pregressi rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Si tratta del Servizio di verifica rapporti a tempo indeterminato, che accerta, nelle banche dati istituzionali, la presenza di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, per poter fruire degli sgravi contributivi dedicati agli under 30 [1] (a breve, una volta che l’agevolazione diverrà pienamente operativa, sarà possibile utilizzare l’applicazione anche per fruire dell’esonero under 36).

L’utility Inps è reperibile al seguente percorso, all’interno del portale web dell’Istituto: «Tutti i servizi, Servizio di verifica esistenza rapporti a tempo indeterminato»: l’applicazione può essere consultata attraverso le ordinarie modalità di autenticazione previste per l’accesso ai servizi Inps.

A che cosa serve il servizio di verifica contratto a tempo indeterminato?

Il servizio di verifica contratto a tempo indeterminato consiste in un’utility messa a disposizione dall’Inps attraverso la quale i datori di lavoro, gli intermediari (come i consulenti del Lavoro) e gli stessi dipendenti possono acquisire le informazioni su:

  • rapporti pregressi a tempo indeterminato instaurati precedentemente al 1° gennaio 2018;
  • rapporti a tempo indeterminato instaurati a partire dal 1° gennaio 2018.

Come si utilizza il servizio di verifica contratto a tempo indeterminato?

Per effettuare la verifica, bisogna innanzitutto accedere al sito dell’Inps con le proprie credenziali dispositive: pin Inps, Spid, carta d’identità elettronica, carta nazionale dei servizi.

Bisogna poi inserire il codice fiscale per il quale si intende accertare, nelle banche dati istituzionali, la presenza di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, ai fini della specifica agevolazione all’assunzione.

Una volta indicato il codice fiscale del lavoratore, si ottiene un riscontro positivo o negativo sull’esistenza di precedenti rapporti a tempo indeterminato. Il dato viene desunto dalle dichiarazioni contributive in possesso dell’Inps e dalle comunicazioni obbligatorie Unilav.

Nel caso in cui, a nome del lavoratore interessato, figurino precedenti assunzioni a tempo indeterminato, non è possibile assumere il dipendente utilizzando le agevolazioni contributive che prevedono l’assenza di tali rapporti pregressi.

Su quali dati si basa il servizio di verifica contratto a tempo indeterminato?

Per verificare l’esistenza di pregressi rapporti a tempo indeterminato, l’Inps analizza, a partire dal 1998, oltre ai modelli Unilav provenienti dai Servizi per l’impiego, le banche dati relative ad:

  • aziende con dipendenti: i dati derivano dalle denunce mensili dei datori di lavoro UniEmens;
  • aziende agricole: i dati derivano dalle denunce Dmag;
  • aziende dello spettacolo: i dati derivano dalla gestione previdenziale ex Enpals;
  • enti e aziende tenuti a iscrizione gestioni previdenziali pubbliche (ex Inpdap): i dati derivano dalla Lista Pos Pa, ora parte dell’UniEmens.

Quali vantaggi offre il servizio di verifica contratto a tempo indeterminato?

Il servizio di verifica dei rapporti a tempo indeterminato, oltre a consentire l’accertamento dell’esistenza di tali contratti pregressi, fornisce al datore di lavoro che si accinge ad assumere l’ammontare dei periodi residui per la fruizione dell’agevolazione, nel caso di lavoratori già assunti da altre aziende con l’esonero contributivo della legge di Bilancio 2018 [1]. Questo esonero, difatti, è riconosciuto al lavoratore come “dote”, nel caso in cui sia licenziato e non ne abbia terminato integralmente la fruizione.

Per approfondire l’argomento, leggi: Bonus assunzione giovani disoccupati.

In quali casi il servizio di verifica contratto a tempo indeterminato non funziona?

Il riscontro offerto dal servizio Inps di verifica non ha valore certificativo, poiché l’Inps non può essere a conoscenza di eventuali rapporti di lavoro all’estero, se non al momento della domanda di pensione.

Peraltro, bisogna osservare che in alcuni settori della Pubblica Amministrazione, per effetto di specifiche prassi, si registrano ritardi anche rilevanti nell’aggiornamento degli archivi.

Per questi motivi, l’Inps consiglia di acquisire una dichiarazione del lavoratore, sull’assenza di pregressi rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato

In quali altri modi si può verificare l’assunzione a tempo indeterminato?

È possibile verificare la propria assunzione, se a termine o a tempo indeterminato:

  • dalla scheda anagrafico- professionale Sap, che può essere reperita nel sito My Anpal, o presso il centro per l’impiego;
  • accedendo al nuovo servizio Cip (consultazione info previdenziali) attraverso il portale web dell’Inps, tramite Spid (oppure tramite Pin Inps, Carta nazionale dei servizi o carta d’identità elettronica); tra i dati è riportata infatti la tipologia del rapporto di lavoro (tempo indeterminato, tempo determinato, tempo pieno, tempo parziale, etc.);
  • attraverso la certificazione unica, o modello Cu, nella quale è riportato obbligatoriamente il tipo di rapporto, a termine o a tempo indeterminato.
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