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Documenti per disoccupazione

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Qual è la documentazione necessaria per dimostrare che il lavoratore è in stato di disoccupazione: cessazione del rapporto, Did, patto di servizio, scheda anagrafica.

Essere in possesso dello stato di disoccupazione può comportare parecchi vantaggi per il cittadino: dalla maggiore facilità nel trovare un nuovo lavoro, grazie agli incentivi per l’assunzione di disoccupati, alla possibilità di fruire dell’indennità di disoccupazione e di ulteriori prestazioni di assistenza, nonché di agevolazioni a carattere locale.

Abbiamo visto, nella Guida ai documenti per la Naspi, qual è la documentazione necessaria per ottenere l’indennità di disoccupazione. Ma quali sono, invece, i documenti per disoccupazione, cioè i documenti necessari, da un lato, per ottenere lo stato di disoccupazione e, dall’altro lato, per dimostrare di trovarsi in stato di disoccupazione?

Facciamo il punto della situazione, senza dimenticare che può trovarsi in stato di disoccupazione anche chi lavora, ma non supera determinate soglie di reddito annue massime, pari a 8145 euro in relazione al lavoro subordinato e parasubordinato ed a 4800 euro in relazione al lavoro autonomo. Lo stato di disoccupazione è sospeso, ma non si perde, se il rapporto di lavoro subordinato o assimilato ha una durata inferiore ai 6 mesi, nonostante il superamento della soglia di reddito.

Lavoratore disoccupato e stato di disoccupazione

Innanzitutto, è bene chiarire che non tutti i lavoratori privi d’impiego si trovano in stato di disoccupazione: per il possesso di questo particolare status, è indispensabile aver perso l’impiego involontariamente, aver reso la dichiarazione d’immediata disponibilità al lavoro ed aver firmato il patto di servizio presso il centro per l’impiego.

Inoltre, per mantenere lo stato di disoccupazione, non bisogna superare i limiti di reddito prescritti e bisogna rispettare le misure di condizionalità (presentarsi agli incontri formativi, alle convocazioni del centro per l’impiego, non rifiutare un’offerta di lavoro congrua…).

Perdita involontaria dell’impiego: documenti

La perdita dell’occupazione, perché si possa acquisire lo stato di disoccupazione, deve essere involontaria.

La cessazione del rapporto deve, dunque, rientrare nelle seguenti casistiche:

  • licenziamento (individuale o collettivo, anche per giusta causa);
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale del rapporto a seguito della procedura presso l’Ispettorato nazionale del lavoro [1], nonché in caso di accettazione da parte del dipendente dell’offerta di conciliazione [2]; si ha diritto alla disoccupazione anche in ipotesi particolari a seguito di trasferimento.

Ma con quali documenti si dimostra la perdita involontaria dell’impiego? La perdita involontaria si dimostra con la comunicazione di cessazione inviata dal datore di lavoro, che risulta visibile ai servizi per l’impiego ed agli enti competenti (Anpal, Inps…).

Possono trovarsi in stato di disoccupazione anche gli inoccupati, cioè coloro che non hanno mai lavorato, purché rendano la Did, la dichiarazione d’immediata disponibilità all’impiego. Senza la Did non si può acquisire lo stato di disoccupazione.

Dichiarazione d’immediata disponibilità

Per stato di disoccupazione si intende infatti la condizione del cittadino che, in forma telematica, dichiara al portale nazionale delle politiche del lavoro la propria immediata disponibilità (Did, dichiarazione d’immediata disponibilità) a svolgere attività lavorativa e a partecipare alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l’impiego.

La presentazione all’Inps della domanda di disoccupazione equivale alla Did.

Nel dettaglio, sono in stato di disoccupazione e conservano tale stato i disoccupati che rilasciano la Did e che alternativamente soddisfano uno dei seguenti requisiti:

  • non svolgono attività lavorativa sia di tipo subordinato che autonomo;
  • sono lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti.

Registrazione come disoccupato

Le modalità con cui il lavoratore può registrarsi come disoccupato e rilasciare la Did sono le seguenti:

  • registrazione sul portale nazionale per le politiche del lavoro (www.anpal.gov.it) direttamente da parte del cittadino;
  • registrazione sul portale nazionale per le politiche del lavoro da parte di un operatore del Centro per l’Impiego;
  • inserimento sui sistemi informativi del lavoro regionali, con trasmissione della Did al Nodo di Coordinamento Nazionale (NCN).

Documenti per dimostrare lo stato di disoccupazione

Ma come si dimostra che è stata resa la Did? È possibile verificarlo dalla scheda anagrafica del lavoratore, come possiamo osservare dalle seguenti immagini, in cui sono presenti, nella Sezione 2 della scheda:

  • la data di dichiarazione di disponibilità allo svolgimento ed alla ricerca di un’attività lavorativa;
  • lo stato occupazionale (disoccupato);
  • la condizione (in conservazione ordinaria);
  • l’anzianità di disoccupazione, espressa in mesi.

Dal 1° dicembre 2017, il cittadino è considerato in stato di disoccupazione solo se, in relazione alla Did rilasciata, è riscontrabile all’interno della scheda anagrafica personale l’identificativo univoco della Did stessa.

Patto di servizio personalizzato

Allo scopo di confermare lo stato di disoccupazione, i lavoratori disoccupati sono tenuti a contattare, entro 30 giorni dalla data della Did, il centro per l’impiego del proprio territorio.

In mancanza, è il centro per l’impiego a contattarli per la profilazione e la stipula di un patto di servizio personalizzato.

Trascorsi 60 giorni dalla data di registrazione, se il disoccupato non è stato chiamato dal centro per l’impiego, ha diritto a richiedere all’Anpal le credenziali personalizzate per l’accesso alla procedura telematica di profilazione predisposta per ottenere l’assegno di ricollocazione.

Il patto di servizio personalizzato deve contenere:

  • l’individuazione di un responsabile delle attività;
  • la definizione del profilo personale di occupabilità;
  • la definizione e le tempistiche degli atti di ricerca attiva di lavoro;
  • la frequenza ordinaria dei contatti con il responsabile delle attività;
  • le modalità con cui la ricerca attiva di lavoro deve essere dimostrata al responsabile delle attività;
  • la disponibilità del richiedente alle seguenti attività:
    • partecipazione a iniziative e laboratori per rafforzare le competenze nella ricerca attiva di lavoro;
    • partecipazione a iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
    • accettazione di congrue offerte di lavoro.

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