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Estratto conto Inps

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Estratto conto contributivo: che cos’è, dove si trova, come si legge, come si usa per calcolare il diritto e l’ammontare della pensione.

Hai parecchi anni di carriera alle spalle, e vuoi sapere in quale data potrai andare in pensione e quale sarà l’importo del tuo assegno? Per rispondere a queste domande, è indispensabile che tu sia in possesso di un documento dal quale risultino i contributi che ti sono stati accreditati nell’arco della vita lavorativa e le retribuzioni corrisposte.

Questo documento si chiama estratto conto previdenziale, o contributivo: esiste un estratto conto per ogni gestione di previdenza alla quale il lavoratore è o è stato iscritto, ma è anche possibile ottenere l’estratto conto integrato, un documento che riunisce la contribuzione accreditata presso le varie gestioni di appartenenza.

Ma dove si trova l’estratto conto Inps, come si legge, come si utilizza per calcolare la pensione?

Facciamo il punto completo sull’estratto conto contributivo: come si accede al portale web dell’Inps per visualizzarlo, in quale sezione del sito si trova, come calcolare quando andare in pensione ed a quanto ammonta l’assegno a partire da questo documento.

Se sei iscritto presso una cassa professionale, cioè alla gestione previdenziale di categoria (Cassa Forense per gli avvocati, Inarcassa per gli ingegneri…) puoi ottenere l’estratto conto contributivo relativo alla gestione accedendo all’area riservata del sito web dell’ente di appartenenza.

Se desideri ottenere l’estratto conto integrato [1], puoi consultarlo attraverso il portale dell’ente previdenziale al quale risulti da ultimo iscritto, come previsto dalla normativa. Ma procediamo con ordine.

Che cos’è l’estratto conto Inps?

L’estratto conto Inps, o estratto conto contributivo, è il documento che elenca tutti i contributi accreditati presso l’Inps nella posizione previdenziale del lavoratore.

Nell’estratto conto Inps si trovano tutti i contributi previdenziali accreditati presso le singole gestioni dell’istituto alle quali si è iscritti, o si è stati iscritti in passato: nello specifico, non sono indicati soltanto i versamenti derivanti dallo svolgimento di attività lavorativa, ma anche i contributi figurativi, spettanti a seguito di periodi non lavorati ma tutelati ai fini previdenziali (malattia, maternità, disoccupazione indennizzata), i contributi volontari e quelli derivanti da riscatto di periodi non contribuiti.

I contributi nell’estratto conto risultano suddivisi in base alle varie gestioni d’iscrizione: ad esempio, i contributi degli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps  sono contenuti nell’estratto conto previdenziale, mentre quelli degli iscritti alla gestione Separata sono riepilogati nell’estratto conto parasubordinati.

Come si legge l’estratto conto Inps?

L’estratto conto Inps, per ogni gestione previdenziale, riporta i dati anagrafici del lavoratore e, riassunti in una tabella, i seguenti dati:

  • periodo di riferimento (dal- al): solitamente il periodo di riferimento indicato in ogni riga non supera l’anno (dal 1° gennaio al 31 dicembre), anche se la suddivisione dipende dall’eventuale discontinuità della carriera del lavoratore e dalla gestione di appartenenza;
  • tipologia di contributi (da lavoro dipendente, artigiano, commerciante, servizio militare, disoccupazione, maternità, etc.);
  • contributi utili espressi, a seconda della gestione previdenziale, in giorni (ad esempio, la contribuzione accreditata presso l’ex Enpals è espressa sempre in giorni), settimane (Fondo pensione lavoratori dipendenti) o mesi (gestione Separata Inps, gestione commercianti), utili per il calcolo della misura della pensione o per il raggiungimento del diritto al trattamento; per la generalità delle gestioni, un anno equivale a 52 settimane un mese a 4,333 settimane; se si devono trasferire dei contributi da Enpals a Inps, un anno equivale a 312 giornate, una settimana a 6 giornate; presso alcune particolari gestioni, come quella dei lavoratori agricoli, valgono coefficienti diversi e possono essere applicate maggiorazioni;
  • retribuzione o reddito: si tratta del reddito imponibile ai fini previdenziali, sulla cui base sono stati calcolati i contributi dovuti; l’imponibile non coincide sempre con lo stipendio lordo del lavoratore, in quanto alcune voci della retribuzione possono risultare esenti da contribuzione; in alcuni casi, l’imponibile previdenziale può risultare più elevato del reddito reale, se è previsto un minimale di reddito o il calcolo dei contributi sulla base di retribuzioni convenzionali;
  • riferimenti del datore di lavoro (solitamente è riportata la ragione sociale dell’azienda);
  • eventuali note, che servono ad indicare la presenza di una situazione particolare.

Come si leggono le note dell’estratto conto Inps?

Nella colonna note, possono apparire dei numeri, che rinviano alle corrispondenti diciture riportate nell’apposito riquadro nell’ultima pagina dell’estratto conto di ciascuna gestione. Le note che possono comparire nell’estratto conto sono le seguenti:

  • nota 2: contribuzione da verificare: indica che nei dati d’archivio Inps è presente un’anomalia, e che il documento deve essere sottoposto ad ulteriori verifiche;
  • nota 3: settimane non utili per il diritto alla pensione di anzianità; avverte l’utente che determinati periodi contribuiti figurativamente (come i periodi di disoccupazione e di malattia non integrata dal datore di lavoro) non sono utili a perfezionare i 35 anni di contributi utili per accedere alla pensione anticipata o di anzianità presso determinate gestioni;
  • nota 4: contributi ridotti al numero massimo che può essere riconosciuto nel periodo; indica l’applicazione di una riduzione quando in archivio è registrato un numero di contributi eccedente le 52 settimane;
  • nota 5: numero di contributi soggetto a verifica in quanto la retribuzione corrisposta non è sufficiente per riconoscere l’intero periodo: indica che il periodo è coperto al momento con una retribuzione inferiore all’importo minimo richiesto dalla legge (per ogni settimana è necessaria una retribuzione pari almeno al 40% del trattamento minimo mensile) per accreditare tutte le settimane comprese nell’arco di tempo di riferimento.

A che cosa serve l’estratto conto Inps?

Grazie all’estratto conto contributivo, i lavoratori possono verificare la regolarità dei contributi versati autonomamente o dai propri datori di lavoro, o accreditati figurativamente, per segnalare eventuali discordanze all’Inps. Grazie al nuovo servizio Inps Cip, inoltre, è possibile ottenere, tramite il portale web dell’istituto, ulteriori dati in tempo reale, per conoscere la propria posizione previdenziale in modo completo. Per approfondire: Servizio Cip Inps.

Attraverso l’estratto conto Inps è possibile sia calcolare quando andare in pensione, sommando la contribuzione presente presso le varie gestioni, che calcolare l’importo della pensione, sulla base delle retribuzioni indicate.

Come calcolare la data della pensione con l’estratto conto Inps?

I contributi necessari per andare in pensione dipendono da numerosi fattori: la gestione d’iscrizione del lavoratore, la categoria di appartenenza (per gli invalidi, ad esempio, sono previste diverse agevolazioni contributive), la tipologia di trattamento prescelto, la facoltà di sommare i contributi accreditati presso gestioni diverse attraverso la totalizzazione, il cumulo, il computo o la ricongiunzione.

Per ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria Inps, ad esempio, sono generalmente sufficienti 20 anni di contributi e un’età minima di 67 anni (per il biennio 2019- 2020), ma alcune categorie di lavoratori (beneficiarie delle cosiddette deroghe Amato) possono pensionarsi con 15 anni di contributi; altre categorie possono ottenere la pensione di vecchiaia con un’età meno elevata (invalidi, non vedenti, appartenenti  al comparto sicurezza, difesa e soccorso, alcuni lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti…).

Per ottenere la pensione anticipata ordinaria Inps si devono invece possedere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi, se uomini, o 41 anni e 10 mesi di contributi, se donne.

Prima di percepire la pensione, poi, a seconda della tipologia di trattamento, può essere richiesto un periodo di attesa (la cosiddetta finestra), che parte dalla maturazione dei requisiti da parte del lavoratore: è dunque indispensabile tenere conto anche delle eventuali finestre, per calcolare quando si va in pensione.

Per approfondire e conoscere tutti i trattamenti: Come calcolare quando vado in pensione.

Come sapere a quali pensioni ho diritto con l’estratto conto Inps?

L’estratto conto Inps non indica le tipologie di pensione alle quali si può aver diritto in futuro. Quest’indicazione è fornita, ma solo in parte, dal servizio web, presente nel portale dell’istituto, La mia pensione futura, ma non è disponibile per tutti i lavoratori e per tutte le tipologie di pensione).

Per conoscere tutte le possibilità di pensione ci si può rivolgere a un patronato o a un consulente del lavoro, che può effettuare, sulla base dell’estratto conto, uno studio previdenziale completo, considerando anche l’eventuale contribuzione accreditata presso le casse professionali.

Per conoscere le tipologie di pensione attualmente accessibili: Guida alla pensione, tutto quello che devi sapere.

Come calcolare l’importo della pensione con l’estratto conto Inps?

L’estratto conto Inps non indica l’importo della pensione spettante (quest’indicazione può essere ottenuta dal servizio online dell’Inps La mia pensione futura, ma non è disponibile per tutti i lavoratori e per tutte le tipologie di pensione).

Per calcolare l’ammontare del trattamento bisogna essere in grado di leggere correttamente l’estratto conto Inps e conoscere le formule di calcolo utilizzate presso ciascuna gestione e per ogni quota della pensione.

Presso la generalità delle gestioni Inps, i sistemi di calcolo della pensione sono tre:

  • il sistema retributivo, che si basa sugli ultimi redditi e stipendi e sulle settimane di contributi versate: questo sistema di calcolo si deve applicare sino al 31 dicembre 2011 per i lavoratori che possiedono oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • il sistema misto, che si applica ai lavoratori che possiedono meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995; a questi lavoratori si applica il calcolo retributivo sino al 31 dicembre 1995, dal 1° gennaio 1996 il calcolo contributivo;
  • il sistema contributivo, che si basa sulla contribuzione accreditata e sull’età pensionabile, e si applica a coloro che non possiedono contributi accreditati prima del 1996 o ai lavoratori che optano per questo sistema di calcolo.

Dove si trova l’estratto conto Inps?

Per consultare l’estratto conto previdenziale, il lavoratore deve entrare nel sito web dell’Inps con le proprie credenziali (pin, Spid, carta nazionale dei servizi) ed accedere al servizio Estratto conto contributivo.

È possibile stampare l’estratto conto in formato Pdf, o estrapolarlo in formato xml (utile per l’elaborazione del documento tramite diversi software di calcolo pensione).

Il lavoratore può anche richiedere l’estratto conto contributivo tramite:

  • call center Inps, al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • gli enti di patronato e gli intermediari dell’Inps, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Che cos’è e dove si trova l’estratto conto certificativo?

L’estratto conto certificativo è un estratto conto previdenziale che i lavoratori prossimi alla pensione possono richiedere all’Inps: questo estratto include l’attestazione analitica della posizione assicurativa con valore legale.

Il documento deve essere richiesto dal lavoratore attraverso il servizio online dell’Inps Domanda pensione, ricostituzione, ratei, ecocert, Ape sociale e beneficio precoci.

Che cosa fare se ci sono errori nell’estratto conto?

Se ci si accorge che l’estratto conto è sbagliato, lo si deve segnalare subito all’Inps: per farlo, si deve utilizzare, all’interno del servizio online Fascicolo previdenziale del cittadino, la funzione Segnalazione contributiva: la si trova nel menu sulla sinistra della pagina, sotto Posizione assicurativa.

Per approfondire: Che cosa fare se mancano contributi. I dipendenti pubblici, per i periodi di servizio mancanti, devono utilizzare la funzione Rvpa, sempre presente nel fascicolo previdenziale.

Se, sulla base dell’estratto conto errato, è stata presa una decisione irreversibile, come quella di pensionarsi, l’Inps deve risarcire eventuali danni causati dall’erronea valutazione. Non importa che si tratti di estratto conto certificativo o di estratto conto ordinario: secondo la Cassazione [2], perché si possa riconoscere all’estratto conto il valore di certificazione basta che il documento sia comprensibile dal cittadino munito del livello di istruzione obbligatoria.


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