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Pensione quota 100: lavoro occasionale

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Quali sono le attività lavorative compatibili con la pensione anticipata opzione Quota 100? Che cosa succede se si percepiscono redditi incumulabili?

La pensione Quota 100 , a differenza della generalità delle pensioni dirette, non è compatibile con i redditi di lavoro: fanno eccezione i soli redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale, ma solo nell’ipotesi in cui i compensi annui non superino 5mila euro lordi.

Quando si parla di lavoro autonomo occasionale? Che differenze ci sono col lavoro autonomo con partita Iva e col lavoro parasubordinato, o contratto di collaborazione? E che cosa succede se si superano i 5mila euro di compensi o se l’attività di lavoro occasionale svolta viene disconosciuta?

Proviamo a fare chiarezza sulla pensione quota 100: lavoro occasionale, su quali attività è possibile svolgere da pensionati, su come tutelarsi per evitare la sospensione del trattamento.

Fortunatamente, sulla questione si è espressa di recente l’Inps, con un’importante circolare [1] nella quale ha fornito numerosi chiarimenti ed ha elencato tutti i redditi compatibili con Quota 100.

La circolare, tuttavia, da sola non può risolvere tutti i dubbi dei pensionati con Quota 100: molta è, infatti, la confusione in merito al lavoro autonomo occasionale, che può prestarsi facilmente ad abusi per mascherare un’attività di lavoro autonomo organizzata o un’attività di lavoro dipendente o di collaborazione. Ma procediamo con ordine.

Quando posso lavorare con Quota 100?

Innanzitutto, va specificato che l’impossibilità di cumulare la pensione Quota 100 coi redditi di lavoro opera sino alla maturazione del requisito di età per la pensione di vecchiaia (pari, nella generalità delle gestioni amministrate dall’Inps, a 67 anni dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020; il requisito è adeguato alla speranza di vita media, probabilmente aumenterà a 67 anni e 3 mesi nel biennio 2021-2022).

La pensione Quota 100, come specificato dal decreto che ha istituito il trattamento [2], è cumulabile unicamente con i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale, nei limiti di 5mila euro di compensi lordi annui (come chiarito anche dalla circolare Inps sull’argomento [1]).

Quali sono i redditi compatibili con Quota 100?

Come precisato dall’Inps [1], i redditi che non rilevano ai fini dell’incumulabilità della pensione Quota 100 sono:

  • le indennità percepite dagli amministratori locali in applicazione del Testo unico enti locali e, più in generale, tutte le indennità comunque connesse a cariche pubbliche elettive;
  • redditi d’impresa non connessi ad attività di lavoro;
  • partecipazioni agli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione, nei casi in cui l’apporto non sia costituito dalla prestazione di lavoro: si tratta infatti di redditi da capitale, pienamente cumulabili con la prestazione pensionistica;
  • compensi percepiti per l’esercizio della funzione sacerdotale;
  • indennità percepite per l’esercizio della funzione di giudice di pace;
  • indennità percepite dai giudici onorari aggregati per l’esercizio delle loro funzioni;
  • indennità percepite per l’esercizio della funzione di giudice tributario;
  • indennità sostitutiva del preavviso, in quanto ha natura risarcitoria e non di retribuzione;
  • redditi derivanti da attività svolte nell’ambito di programmi di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili;
  • indennità percepite per le trasferte e le missioni fuori del territorio comunale;
  • rimborsi per spese di viaggio e di trasporto, spese di alloggio, spese di vitto che non concorrono a formare il reddito imponibile ai sensi del Testo unico imposte sui redditi;
  • indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

Come funziona il lavoro autonomo occasionale?

Osserviamo di seguito le caratteristiche principali del lavoro autonomo occasionale:

  • il lavoratore autonomo occasionale è colui che si obbliga a compiere, dietro corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio, senza vincoli di subordinazione, né poteri di coordinamento del committente, e in via del tutto occasionale; l’attività è svolta in modo non organizzato, saltuario e non professionale;
  • col lavoro occasionale è possibile superare 5mila euro lordi annui di compensi, purché permanga la saltuarietà della prestazione; se si superano 5mila euro lordi di compensi nell’anno, però, i compensi oltre soglia determinano la sospensione della pensione Quota 100 e l’obbligo di iscrizione presso la gestione Separata Inps;
  • il lavoratore autonomo occasionale non deve aprire la partita Iva, in quanto l’attività è esercitata saltuariamente e non professionalmente, senza un’organizzazione;
  • il lavoratore autonomo occasionale non deve emettere nessuna fattura, ma soltanto la ricevuta relativa ai compensi corrisposti dal committente, alla quale va apposta una marca da bollo da 2 euro, se i compensi superano 77,47 euro;
  • il committente, solo se sostituto d’imposta, deve applicare una ritenuta d’acconto del 20% ai compensi lordi.

Per approfondire, qui la Guida al lavoro autonomo occasionale.

Posso svolgere lavoro autonomo occasionale per mezza giornata alla settimana?

I presupposti perché l’attività svolta sia considerata di lavoro autonomo occasionale non sussistono se è richiesto un impegno costante, a cadenza settimanale.

In base agli orientamenti illustrati dall’Agenzia delle Entrate, in merito al lavoro autonomo occasionale, è, infatti, sufficiente anche un impegno pari a una mezza giornata alla settimana, purché continuativo nel tempo, per far decadere il requisito dell’occasionalità: un impegno settimanale costante, per quanto il tempo dedicato al lavoro sia esiguo, presuppone difatti un coordinamento, seppur minimo, col committente, e mal si accorda con la saltuarietà, caratteristica imprescindibile di questa tipologia di lavoro autonomo.

Ai fini della verifica del requisito dell’occasionalità, difatti, ciò che rileva non sono i compensi lordi corrisposti dal committente (che rilevano, però, ai fini dell’obbligo di iscrizione presso la gestione Separata e della sospensione della pensione quota 100), ma la regolarità nello svolgimento della prestazione.

Ad esempio, può essere considerato lavoro autonomo occasionale un incarico meramente saltuario, per il quale è previsto un compenso pari a 10mila euro, mentre non è considerato lavoro autonomo occasionale un incarico che obbliga allo svolgimento di un’attività regolare, anche se soltanto per poche ore ogni settimana, e con un compenso molto basso.

Che cosa succede alla pensione Quota 100 se il lavoro autonomo occasionale è disconosciuto?

Nonostante sia vero che non è semplice accertare l’occasionalità o meno dell’attività di lavoro autonomo svolto e che la discrezionalità nella valutazione della situazione è molto ampia, bisogna considerare che, nel caso in cui sia accertata l’insussistenza del lavoro autonomo occasionale, per chi percepisce la pensione con Quota 100 le conseguenze possono risultare piuttosto pesanti.

L’Inps, difatti, sospende il pagamento della pensione per tutto l’anno in cui sono stati percepiti i redditi da lavoro incumulabili [3]; se nell’anno in questione, il lavoratore compie l’età prevista per la pensione di vecchiaia ordinaria (67 anni per il biennio 2019- 2020), la sospensione della pensione vale per i soli mesi dell’anno precedenti quello di compimento dell’età pensionabile, in cui siano stati percepiti i redditi incompatibili.

Se i ratei di pensione relativi a tali periodi sono già stati corrisposti, l’Inps procede al successivo recupero.

Non rilevano, invece, i redditi percepiti anteriormente alla decorrenza della pensione.

Che cosa fare se si lavora con Quota 100?

Se il pensionato con Quota 100 deve svolgere un’attività lavorativa, che non consista in un’attività di lavoro autonomo occasionale con compensi sotto 5mila euro annui, deve comunicarlo immediatamente all’Inps, attraverso l’apposito modello Quota 100, disponibile nel portale web dell’istituto.

L’Inps procede all’immediata sospensione della pensione, per tutto l’anno in cui permane la percezione di redditi incompatibili. Se l’interessato, nell’anno, compie 67 anni, la sospensione dura sino mese di compimento dell’età pensionabile.

Se la percezione di redditi incompatibili non è comunicata, e l’Inps la recepisce tardivamente, grazie alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, l’istituto procede al recupero retroattivo di tutti i ratei di pensione corrisposti indebitamente.


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