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Quali redditi vanno dichiarati nel 730?

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Quali sono le tipologie di reddito che devono essere inserite nella dichiarazione 730: immobili, stipendi, pensioni, redditi diversi.
Chi non ha la partita Iva aperta può presentare la dichiarazione dei redditi con un modello più semplice rispetto all’ordinario modello Redditi (che ha sostituito il modello Unico): può infatti presentare la dichiarazione attraverso il modello 730.
Questo modello è disponibile anche in forma precompilata presso il sito dell’agenzia delle Entrate: si trovano “già pronti”, in parole semplici, i dati relativi ai redditi prodotti, alle spese che possono essere dedotte dal reddito o detratte dalle imposte, ed ai crediti d’imposta. Il 730 può essere inviato direttamente online da chi possiede le credenziali per l’accesso al sito delle entrate (pin e password, identità unica digitale Spid, carta nazionale dei servizi).
Nello specifico, è possibile presentare il 730 se non si ha la partita Iva aperta o si è obbligati alla tenuta di scritture contabili, o, ancora, se non si possiedono redditi di partecipazione, o percepiti all’estero, o entrate differenti da quelle che possono essere dichiarate nel modello: in caso contrario, si deve presentare il modello Redditi.
Ma quali redditi vanno dichiarati nel 730? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Redditi dei terreni e dei fabbricati

In primo luogo, col modello 730 si devono dichiarare i redditi relativi a tutti i fabbricati e i terreni posseduti. Per la precisione, nel quadro A del modello bisogna dichiarare:
  • il reddito dominicale e il reddito agrario di eventuali terreni;
  • i giorni di possesso nell’anno;
  • la percentuale di possesso (ad esempio, se il terreno è posseduto da due persone si indica il 50%);
  • l’eventuale canone di affitto in regime vincolistico;
  • le indicazioni riguardo al pagamento dell’Imu sui terreni;
  • la sussistenza della condizione di coltivatore diretto/Iap.
Nel quadro B vanno dichiarati i redditi dei fabbricati, assieme ad eventuali canoni di locazione (cioè di affitto) percepiti.
In particolare, per ogni fabbricato bisogna indicare:
  • la rendita catastale;
  • il tipo di utilizzo (abitazione principale, pertinenza, immobile concesso in locazione…);
  • la percentuale di possesso;
  • i giorni di possesso nell’anno;
  • l’ammontare dell’eventuale canone di locazione;
  • l’opzione per la cedolare secca;
  • la presenza di casistiche particolari legate al pagamento dell’Imu;
  • l’eventuale sussistenza dello stato di emergenza.
Nel caso in cui si sia proprietari di immobili in affitto e si sia optato per la cedolare secca, cioè per la tassazione separata dei canone di affitto dell’immobile, bisogna indicarlo nell’apposito riquadro: il reddito derivante dal canone di locazione non si sommerà agli altri redditi, ma sarà tassato separatamente, con un’aliquota del 21 o del 10% a seconda della tipologia di immobile e di contratto. Per approfondire: Come funziona la cedolare secca.

Redditi di lavoro e di pensione

Nel quadro C del modello 730 bisogna indicare i redditi derivanti dall’attività lavorativa dipendente, i redditi assimilati (collaborazioni, indennità di disoccupazione…) e i redditi di pensione.
Non è possibile dichiarare i redditi derivanti da un’attività di impresa o professionale: per dichiarare questi introiti, è necessario presentare il modello Redditi, che ha sostituito il modello Unico.
I dati da dichiarare nel quadro C devono essere ricavati dalla certificazione unica Cu (cioè dal modello, compilato e inviato alle Entarte dal sostituto d’imposta, che serve per dichiarare i redditi di lavoro o di pensione erogati e le trattenute effettuate, assieme a eventuali crediti d’imposta).
Nello specifico, bisogna indicare:
  • il reddito imponibile (di lavoro, a tempo determinato o indeterminato pensione, o redditi assimilati);
  • i giorni di lavoro o pensione;
  • se il lavoro è a tempo indeterminato o determinato;
  • eventuali assegni del coniuge;
  • le ritenute effettuate nell’anno (Irpef, addizionale regionale e comunale);
  • i dati relativi al credito bonus Irpef riconosciuto (ossia il bonus da 80 euro al mese);
  • le somme riconosciute per premi di risultato o welfare aziendale.
Redditi diversi
Nel quadro D del modello 730 bisogna poi riportare i redditi diversi eventualmente prodotti:
  • utili ed altri proventi equiparati;
  • altri redditi di capitale;
  • redditi derivanti da attività assimilate al lavoro autonomo;
  • redditi derivanti da attività occasionale o da obblighi di fare, non fare e permettere;
  • redditi diversi: sono compresi in questo gruppo i redditi assoggettati a cedolare secca per gli inquilini e i comodatari che hanno sublocato un immobile soggetto alla nuova tassa sugli affitti brevi, o tassa Airbnb; questi contribuenti non possono difatti dichiarare il reddito derivante dal canone di sublocazione (subaffitto) nel quadro B dei fabbricati, perché non hanno la proprietà o un altro diritto reale sull’immobile.

Nel quadro D possono essere indicate anche le spese inerenti all’attività di lavoro autonomo occasionale: per approfondire: Guida al lavoro autonomo occasionale.

Nella seconda sezione del quadro D si possono indicare:

  • i redditi percepiti da eredi e legatari;
  • imposte e oneri rimborsati nel 2018 e altri redditi a tassazione separata.

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