
Quali sono i contributi utili per la pensione con opzione donna: è possibile utilizzare la contribuzione da riscatto, figurativa, volontaria, da ricongiunzione, cumulo e totalizzazione?
Nel cosiddetto “pacchetto previdenza”, tra i vari interventi per i quali sono stati disposti appositi stanziamenti nella legge di Bilancio 2019, è prevista anche la proroga del regime sperimentale per le donne, ossia la proroga dell’opzione donna.
L’opzione donna è una misura che, ad oggi, consente alle donne di raggiungere la pensione con 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 anni per le lavoratrici autonome), più gli adeguamenti alla speranza di vita: dal 2019, potranno ottenere il trattamento le lavoratrici nate sino al 31 dicembre 1960, e le autonome nate sino al 31 dicembre 1959, se possiedono 35 anni di contributi alla data del 31 dicembre 2018.
Ma quali contributi sono utili per raggiungere il requisito minimo di 35 anni? Si possono utilizzare i contributi figurativi? Il cumulo è consentito?
Facciamo il punto della situazione sull’opzione donna: contributi utili, requisiti, decorrenza della pensione.
Come funziona l’opzione donna?
L’opzione donna, o regime sperimentale per le donne, è una particolare pensione di anzianità agevolata introdotta dalla Legge Maroni [1]. Grazie a questa misura, che non è permanente ma è un regime sperimentale, le donne possono pensionarsi anticipatamente in cambio del ricalcolo contributivo della pensione.
Quali sono i requisiti per l’opzione donna?
Per potersi pensionare con opzione donna alle precedenti condizioni devono essere rispettati precisi requisiti:
- per le lavoratrici dipendenti, è necessario aver raggiunto 57 anni di età e 35 anni di contributi al 31 dicembre 2015; dalla data di maturazione dell’ultimo requisito alla liquidazione della pensione è prevista l’attesa di un periodo, detto finestra, pari a 12 mesi;
- per le lavoratrici autonome, è necessario aver raggiunto 58 anni di età e 35 anni di contributi al 31 dicembre 2015; dalla data di maturazione dell’ultimo requisito alla liquidazione della pensione è prevista l’attesa di un periodo di finestra pari a 18 mesi.
In pratica, possono ottenere la pensione le dipendenti che hanno compiuto 57 anni e le autonome che hanno compiuto 58 anni entro il 31 dicembre 2015, se possiedono 35 anni di contributi entro la stessa data.
Con la proroga di opzione donna, i requisiti resteranno gli stessi, più gli adeguamenti alla speranza di vita che saranno ritenuti applicabili, e potranno essere maturati sino al 2021.
Quali sono i nuovi requisiti per l’opzione donna?
Nel dettaglio, con la proroga di opzione donna, il requisito contributivo, pari a 35 anni di versamenti, resterà lo stesso, ma deve essere maturato entro il 31 dicembre 2018. Le lavoratrici devono poi:
- essere nate entro il 31 dicembre 1960, se dipendenti;
- essere nate entro il 31 dicembre 1959, se autonome.
Quali contributi sono utili per opzione donna?
Per ottenere l’opzione donna sono utili i contributi obbligatori, da riscatto o da ricongiunzione, volontari e figurativi; sono esclusi i soli contributi figurativi accreditati per malattia e disoccupazione.
Non è possibile ottenere l’opzione donna attraverso il cumulo e la totalizzazione, cioè non è possibile sommare i contributi accreditati in gestioni previdenziali diverse: è consentita la sola totalizzazione dei contributi esteri.
In pensione con opzione donna si perdono soldi?
In cambio dell’uscita anticipata dal lavoro, il trattamento spettante con opzione donna è ricalcolato col sistema contributivo: questo metodo di calcolo è basato sui contributi effettivamente accreditati e risulta normalmente sfavorevole rispetto al sistema di calcolo retributivo, che invece si basa sulla media degli ultimi stipendi o redditi.
Non esiste una penalizzazione fissa, perché il calcolo del trattamento dipende da numerose variabili, tuttavia si parla di un taglio della pensione pari al 25-30% (raramente si supera il 30%, mentre in alcuni casi il calcolo contributivo può addirittura risultare vantaggioso), rispetto al trattamento calcolato col sistema retributivo.
Quando si può fare domanda per opzione donna?
Chi ha raggiunto 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015, e 57 anni, se dipendente, o 58 anni, se autonoma, entro la stessa data, può sempre inviare domanda di pensione con opzione donna.
Per chi maturerà i nuovi requisiti previsti nella proroga, nulla si sa riguardo alla data a partire dalla quale potrà essere inviata la domanda. Probabilmente, dalla data di approvazione del decreto in materia di pensioni saranno necessari un paio di mesi prima di poter accedere all’opzione.