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Lavoro autonomo occasionale

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Come funziona il contratto non subordinato e non continuativo: limiti, regole, adempimenti. Differenza con il rapporto di collaborazione.

Il lavoro autonomo occasionale è un tipo di rapporto lavorativo che presenta diverse particolarità. Non va confuso con le collaborazioni occasionali o con il contratto di prestazione occasionale. Non si tratta nemmeno di lavoro accessorio (gestito col contratto di prestazione occasionale o col libretto famiglia), né di lavoro parasubordinato ma di lavoro autonomo non soggetto a Iva: non c’è un’organizzazione del lavoro e le prestazioni sono saltuarie.

Il lavoratore autonomo occasionale, dunque, si obbliga a compiere dietro corrispettivo un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di subordinazione, né potere di coordinamento del committente, e in via del tutto sporadica.

Differenza tra lavoro autonomo occasionale e collaborazione

Rispetto ad una collaborazione coordinata e continuativa (cococo), il contratto di lavoro autonomo occasionale si distingue per:

  • la completa autonomia del lavoratore circa i tempi e le modalità di esecuzione del lavoro, mancando il potere di coordinamento del committente;
  • la mancanza del requisito di continuità, essendo tale collaborazione solamente episodica;
  • la mancanza di inserimento funzionale del lavoratore nell’organizzazione aziendale.

Rispetto alle collaborazioni, le prestazioni di lavoro autonomo occasionale corrispondono ad una diversa qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, con conseguente diverso regime fiscale e previdenziale, nonostante l’obbligo, sia per i collaboratori che per i lavoratori autonomi occasionali (quando i compensi annui superano i 5.000 euro), di iscriversi alla gestione separata Inps.

Differenza tra lavoro autonomo occasionale e prestazione occasionale

La prestazione occasionale è assimilabile al lavoro accessorio, cioè a quello precedentemente retribuito con i voucher, o buoni lavoro. Non è assimilabile né al lavoro autonomo, né al lavoro subordinato o parasubordinato ma è una tipologia di attività marginale e prettamente saltuaria.

Il lavoro autonomo occasionale, invece, è inquadrabile tra le attività autonome, cioè tra quelle esercitate, senza alcun vincolo di subordinazione né di coordinamento, come l’attività d’impresa e l’attività professionale. Non richiede, però, l’apertura della partita Iva, in quanto l’attività è svolta in modo saltuario ed è priva del requisito dell’organizzazione e della professionalità.

Differenza tra lavoro autonomo occasionale e lavoro autonomo con partita Iva

Il lavoro autonomo occasionale e il lavoro autonomo con partita Iva, sia che si tratti di attività professionale, sia che si tratti di attività d’impresa, si distinguono in base all’organizzazione e all’abitualità nell’esercizio dell’attività.

È occasionale l’attività autonoma esercitata in modo non continuativo e non professionale, o comunque senza un’organizzazione autonoma nell’esercizio dell’attività.

Lavoro autonomo occasionale: ricevuta o fattura?

Non avendo una partita Iva, il lavoratore occasionale non deve emettere fattura. Basta, quindi, una ricevuta.

I committenti effettuano una ritenuta d’acconto e certificano, attraverso la certificazione unica Cu, i compensi e le trattenute applicate.

Lavoro autonomo occasionale: contributi Inps

Sotto il profilo previdenziale, dal 1° gennaio 2004 i lavoratori autonomi occasionali vengono assicurati presso la gestione separata Inps ma solo per i redditi fiscalmente imponibili superiori a 5.000 euro nell’anno solare, considerando la somma dei compensi corrisposti da tutti i committenti occasionali.

I lavoratori devono iscriversi alla gestione separata e comunicare ai committenti interessati, all’inizio dei singoli rapporti e durante il loro svolgimento, il superamento o meno della soglia reddituale e della soglia di esenzione di 5.000 euro annui.

Se questa soglia risulta superata con il concorso di più compensi nello stesso mese, ciascun committente concorre in misura proporzionale al pagamento dei contributi previdenziali, in base al rapporto tra il suo compenso e il totale di quelli erogati nel mese.

Nello specifico, l’interessato deve soltanto iscriversi alla gestione separata, mentre l’azienda deve:

  • trattenere 1/3 dei contributi dai compensi;
  • versare i contributi dovuti all’Inps;
  • inserire i contributi versati nella denuncia mensile Uniemens.

Quali sono le tutele Inps e Inail per i lavoratori autonomi occasionali?

Come precisato a suo tempo dall’Inps, ai lavoratori occasionali non spetta l’indennità di malattia e ha quindi escluso gli stessi dal diritto alle prestazioni economiche relative ad eventi di:

  • maternità;
  • congedo parentale;
  • assegno unico.

L’attività autonoma occasionale non dà diritto nemmeno alla Naspi o alla cassa integrazione.

Infine, i lavoratori occasionali non sono soggetti alla normativa assistenziale Inail e non devono dunque essere assicurati dal committente per gli infortuni e le malattie professionali.

Com’è tassato il lavoro autonomo occasionale?

I redditi da lavoro autonomo occasionale sono fiscalmente classificati fra i redditi diversi. In particolare, il reddito imponibile ai fini previdenziali e fiscali deve essere ricavato per differenza tra l’ammontare percepito nel periodo d’imposta e le spese specificamente inerenti alla sua produzione.

I redditi e le spese strettamente inerenti devono essere inseriti:

  • nel quadro D del modello 730;
  • nel quadro RL del modello Redditi.

I contributi previdenziali, come tutti i contributi previdenziali obbligatori, rappresentano un onere deducibile dal reddito.

Spettano le detrazioni per reddito di lavoro autonomo occasionale?

Ai lavoratori autonomi occasionali spettano le stesse detrazioni alle quali hanno diritto i lavoratori autonomi con partita Iva. in particolare, hanno diritto alle seguenti detrazioni, che non devono essere ragguagliate su base annua:

  • 104 euro, se il reddito complessivo annuo non supera i 4.800 euro;
  • per reddito superiore a 4.800 euro e sino a 55.000 euro annui, la detrazione è calcolata con la seguente formula: 1.104 × [(55.000 – reddito complessivo) / 50.200].

Questa detrazione non può essere cumulata con quella per redditi di pensione o di lavoro dipendente e assimilati.

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