
Chi riceverà il nuovo sussidio per reddito sotto la soglia di povertà perderà le prestazioni di assistenza dell’Inps?
Pensione di invalidità civile, che cos’è e chi ne ha diritto
- essere invalidi parziali di età compresa tra i 18 e i 67 anni (l’età limite per richiedere la prestazione originariamente prevista, pari a 65 anni, è stata elevata in base agli incrementi alla speranza di vita media), con una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74 e il 99%;
- essere cittadini italiani, europei o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo;
- avere un reddito annuo non superiore a 4.906,68 euro (l’importo risulta dall’applicazione della rivalutazione al limite di reddito 2018: deve essere ancora confermato ufficialmente dall’Inps);
- essere in stato di disoccupazione (lo stato di disoccupazione si mantiene, anche se si lavora, se non si superano 8mila euro di reddito su base annua, se l’attività esercitata è di lavoro dipendente o co.co.co., oppure non si superano 4.800 euro su base annua, se l’attività è di lavoro autonomo; non è più necessario, per ottenere l’assegno dall’Inps, l’obbligo dell’iscrizione nelle liste di collocamento speciali).
Se l’interessato è lavoratore dipendente e supera i 4.906,68 euro di reddito, senza superare 8mila euro su base annua, pur non perdendo lo stato di disoccupazione perde la pensione d’invalidità civile, in quanto oltrepassa il limite di reddito assoluto. In ogni caso, ai fini del calcolo del reddito personale annuo rileva solo quello dell’invalido, mentre non si contano i redditi dei familiari.
Per ottenere la pensione d’inabilità civile, il cui importo mensile è identico, bisogna invece possedere i seguenti requisiti:
- essere invalidi di età compresa tra i 18 e i 67 anni (l’età limite per richiedere la prestazione originariamente prevista, pari a 65 anni, è stata elevata in base agli incrementi alla speranza di vita media), con una riduzione della capacità lavorativa pari al 100%;
- essere cittadini italiani, europei o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo;
- avere un reddito annuo non superiore a 16.664,36 euro annui, per il 2018; per l’anno 2019 il limite dovrebbe essere elevato a 16.847,67 euro, in base alla rivalutazione delle pensioni, pari all’1,1%;
- per il diritto al sussidio non è richiesto lo stato di disoccupazione e non sono previsti limiti collegati all’indicatore Isee del nucleo familiare.
Reddito di cittadinanza, che cos’è e chi ne ha diritto
Il reddito di cittadinanza consiste in una prestazione economica mensile, esentasse, accreditata a favore di coloro che possiedono un reddito sotto la soglia di povertà.
È considerato al di sotto della soglia di povertà ai fini del reddito di cittadinanza chi possiede un reddito inferiore ai 780 euro mensili, in caso di nucleo familiare con un solo componente. In caso di più componenti, il reddito dovrebbe essere aumentato dello 0,20 per ogni figlio minore e dello 0,40 per il coniuge.
Potranno chiedere il reddito di cittadinanza i cittadini maggiorenni che soddisfano una delle seguenti condizioni:
- si trovano in stato di disoccupazione o risultano inoccupati (cioè hanno perso il posto o non hanno mai lavorato);
- percepiscono un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà, cioè sotto i 780 euro mensili;
- percepiscono una pensione inferiore alla soglia di povertà, pari, come abbiamo detto, a 780 euro mensili;
- possiedono un Isee del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro;
- possiedono al massimo due immobili, ma il secondo immobile non deve avere un valore superiore a 30mila euro;
- possiedono un patrimonio mobiliare del nucleo familiare entro i 10mila euro, se si tratta di una famiglia con più figli.
Sarà dunque essere richiesta la dichiarazione Isee per beneficiare del reddito o della pensione di cittadinanza.