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Col reddito di cittadinanza si perde la pensione d’invalidità?

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Chi riceverà il nuovo sussidio per reddito sotto la soglia di povertà perderà le prestazioni di assistenza dell’Inps?
Il reddito di cittadinanza, in base a quanto annunciato, sarà una prestazione a sostegno del reddito molto più incisiva rispetto alla pensione d’invalidità civile: a fronte di un reddito pari a 285,66 euro mensili (a tanto ammonterà, dal 2019, la pensione d’invalidità civile),  si potrà arrivare a un reddito pari a 780 euro mensili (questo è l’ammontare del reddito di cittadinanza per un single; il sussidio aumenta per i coniugati e per le famiglie con figli).
La nuova prestazione a sostegno del reddito, difatti, spetterà anche a chi già percepisce dei trattamenti di assistenza dall’Inps, se soddisfa le condizioni reddituali e patrimoniali previste per il sussidio.
Ma che cosa succederà a chi, già titolare di pensione d’invalidità, riceverà anche il reddito di cittadinanza? Il nuovo sussidio integrerà semplicemente la pensione sino alla soglia di reddito previsto, oppure farà decadere dal diritto alla pensione, per incompatibilità tra le due prestazioni? In altre parole, con il reddito di cittadinanza si perde la pensione di invalidità?
Cerchiamo di capirlo, facendo il punto della situazione sui due sussidi: come funzionano, chi ne ha diritto, che cosa succede quando spettano contemporaneamente.

Pensione di invalidità civile, che cos’è e chi ne ha diritto

La pensione d’invalidità civile, o assegno di assistenza per gli invalidi civili parziali, è una prestazione dell’Inps che spetta a chi possiede un’invalidità riconosciuta dal 74% al 99%, se è disoccupato e non supera determinati limiti di reddito.
Parliamo invece di pensione d’inabilità civile nel caso in cui l’interessato sia invalido al 100%; per quest’ultima prestazione i limiti di reddito sono più elevati e non è richiesto lo stato di disoccupazione.
Nel dettaglio, per ottenere la pensione d’invalidità civile nel 2019, il cui importo è pari a 285,66 euro mensili, bisogna possedere i seguenti requisiti:
  • essere invalidi parziali di età compresa tra i 18 e i 67 anni (l’età limite per richiedere la prestazione originariamente prevista, pari a 65 anni, è stata elevata in base agli incrementi alla speranza di vita media), con una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74 e il 99%;
  • essere cittadini italiani, europei o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo;
  • avere un reddito annuo non superiore a 4.906,68 euro (l’importo risulta dall’applicazione della rivalutazione al limite di reddito 2018: deve essere ancora confermato ufficialmente dall’Inps);
  • essere in stato di disoccupazione (lo stato di disoccupazione si mantiene, anche se si lavora, se non si superano 8mila euro di reddito su base annua, se l’attività esercitata è di lavoro dipendente o co.co.co., oppure non si superano 4.800 euro su base annua, se l’attività è di lavoro autonomo; non è più necessario, per ottenere l’assegno dall’Inps, l’obbligo dell’iscrizione nelle liste di collocamento speciali).

Se l’interessato è lavoratore dipendente e supera i 4.906,68 euro di reddito, senza superare 8mila euro su base annua, pur non perdendo lo stato di disoccupazione perde la pensione d’invalidità civile, in quanto oltrepassa il limite di reddito assoluto. In ogni caso, ai fini del calcolo del reddito personale annuo rileva solo quello dell’invalido, mentre non si contano i redditi dei familiari.

Per ottenere la pensione d’inabilità civile, il cui importo mensile è identico, bisogna invece possedere i seguenti requisiti:

  • essere invalidi di età compresa tra i 18 e i 67 anni (l’età limite per richiedere la prestazione originariamente prevista, pari a 65 anni, è stata elevata in base agli incrementi alla speranza di vita media), con una riduzione della capacità lavorativa pari al 100%;
  • essere cittadini italiani, europei o extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo;
  • avere un reddito annuo non superiore a 16.664,36 euro annui, per il 2018; per l’anno 2019 il limite dovrebbe essere elevato a 16.847,67 euro, in base alla rivalutazione delle pensioni, pari all’1,1%;
  • per il diritto al sussidio non è richiesto lo stato di disoccupazione e non sono previsti limiti collegati all’indicatore Isee del nucleo familiare.

Reddito di cittadinanza, che cos’è e chi ne ha diritto

Il reddito di cittadinanza consiste in una prestazione economica mensile, esentasse, accreditata a favore di coloro che possiedono un reddito sotto la soglia di povertà.

È considerato al di sotto della soglia di povertà ai fini del reddito di cittadinanza chi possiede un reddito inferiore ai 780 euro mensili, in caso di nucleo familiare con un solo componente. In caso di più componenti, il reddito dovrebbe essere aumentato dello 0,20 per ogni figlio minore e dello 0,40 per il coniuge.

Potranno chiedere il reddito di cittadinanza i cittadini maggiorenni che soddisfano una delle seguenti condizioni:

  • si trovano in stato di disoccupazione o risultano inoccupati (cioè hanno perso il posto o non hanno mai lavorato);
  • percepiscono un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà, cioè sotto i 780 euro mensili;
  • percepiscono una pensione inferiore alla soglia di povertà, pari, come abbiamo detto, a 780 euro mensili;
  • possiedono un Isee del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro;
  • possiedono al massimo due immobili, ma il secondo immobile non deve avere un valore superiore a 30mila euro;
  • possiedono un patrimonio mobiliare del nucleo familiare entro i 10mila euro, se si tratta di una famiglia con più figli.

Sarà dunque essere richiesta la dichiarazione Isee per beneficiare del reddito o della pensione di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza è compatibile con la pensione d’invalidità?

Nel caso in cui l’interessato abbia diritto a percepire dei trattamenti di assistenza, come appunto la pensione di invalidità o inabilità, non decade dalla prestazione se riceve il reddito di cittadinanza.
Il reddito di cittadinanza, difatti, integra la prestazione percepita sino ad arrivare alla soglia di reddito mensile prevista.
Ad esempio, se un cittadino, single, possiede il solo reddito derivante dalla pensione di invalidità, non è proprietario dell’abitazione e soddisfa i requisiti patrimoniali ed Isee previsti, il reddito di cittadinanza integra la pensione di invalidità sino ad arrivare a 780 euro mensili.
In altre parole, il reddito di cittadinanza viene ridotto di un importo corrispondente a quello della pensione di invalidità: vengono dunque tolti dal sussidio 285,66 euro ogni mese.
L’interessato, dunque, non decade dalla pensione, ma semplicemente subisce una riduzione del reddito di cittadinanza, che non assorbe la prestazione ma viene ridotto in corrispondenza della stessa.

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