
Permessi e congedi retribuiti per l’assistenza a familiari disabili: le assenze sono utili ai fini del diritto e della misura del trattamento pensionistico?
La normativa [1] riconosce particolari benefici ai lavoratori dipendenti che assistono un familiare portatore di handicap in situazione di gravità, ai sensi della legge 104: tra questi, la possibilità di fruire di permessi mensili retribuiti e di un congedo straordinario retribuito, della durata massima di 2 anni nell’arco della vita lavorativa.
Ma come influisce la 104 sulla pensione? Sia per i permessi che per i congedi sono normalmente accreditati i contributi figurativi. Che cosa sono i contributi figurativi? Si tratta di contributi previdenziali che non sono versati dal datore di lavoro e non costituiscono un onere per il lavoratore, ma vengono accreditati convenzionalmente dall’Inps, in quanto risultano a carico della gestione previdenziale di competenza.
Questi contributi sono considerati utili, salvo le eccezioni stabilite dalla legge, sia al raggiungimento del diritto alla pensione, che all’ammontare dell’assegno pensionistico.
Gli accrediti della contribuzione figurativa, in relazione a chi assiste un familiare disabile, sono concessi nei seguenti casi, oltre alle ipotesi dei permessi retribuiti e del congedo legge 104: prolungamento del congedo parentale, qualora il bambino sia portatore di handicap in situazione di gravità; permessi giornalieri retribuiti concessi alla madre o al padre, fino al terzo anno di vita del bambino ed in alternativa al prolungamento del congedo parentale.
Come sono accreditati i contributi per permessi legge 104?
L’accredito figurativo avviene secondo le regole ordinarie per i permessi mensili legge 104 e per il prolungamento del congedo parentale. In pratica, in corrispondenza dei periodi accreditati figurativamente viene attribuita una contribuzione in misura pari a quella che sarebbe stata versata in favore dell’interessato in costanza di attività lavorativa.
L’accredito avviene invece in misura ridotta per i permessi giornalieri concessi ai genitori e per il congedo straordinario.
Come sono accreditati i contributi per congedo straordinario legge 104?
I contributi figurativi accreditati per periodi di congedo straordinario legge 104 [2] sono utili ai fini del diritto e della misura della generalità delle pensioni, compresa la pensione anticipata: i contributi non sono, però, pari a quelli che sarebbero stati versati in costanza di attività lavorativa.
Ci sono infatti dei limiti relativi agli importi accreditabili per il congedo, per la precisione pari a (valori 2020 e 2021):
- 36.645,11 euro, per l’indennità annua per congedo straordinario e per la retribuzione figurativa massima annua;
- 12.092,89 euro, quali contributi figurativi annui (i dipendenti pubblici non beneficiano dell’accredito della contribuzione figurativa, ma dell’accredito diretto della contribuzione da parte dell’amministrazione/ datore di lavoro);
- 48.737 euro, quale importo complessivo annuo.
La soglia massima di contributi figurativi che possono essere accreditati per il congedo straordinario ammonta dunque a 12.092,89 euro.
Il limite massimo d’indennità giornaliera e per la retribuzione figurativa massima giornaliera (per l’accredito dei contributi) è pari a 100,12 euro, mentre quello settimanale ammonta a 701,21 euro.
Come incide il congedo legge 104 sul calcolo contributivo della pensione?
La presenza di un tetto massimo relativo all’indennità e ai contributi figurativi per congedo straordinario legge 104 può comportare una diminuzione dell’importo della pensione, per i lavoratori con gli stipendi più alti.
Per quanto riguarda le quote della pensione da calcolare col sistema contributivo, in particolare, il dipendente con una retribuzione elevata non subisce una perdita reale, in quanto il montante contributivo (cioè la somma dei contributi accreditati e rivalutati) non può mai diminuire, ma può solo aumentare. La perdita risulta però in prospettiva, rispetto agli incrementi della contribuzione che ci sarebbero stati in costanza di attività lavorativa.
In pratica, a causa del congedo straordinario:
- risulta minore la contribuzione accreditata, rispetto a quella che il lavoratore avrebbe ottenuto in costanza di lavoro;
- di conseguenza, risulta minore anche l’importo del montante contributivo, rispetto al montante che l’interessato avrebbe conseguito in assenza di congedo;
- risulta così minore anche l’importo della pensione, dato che l’assegno pensionistico si ottiene moltiplicando il montante per un coefficiente (di trasformazione) che aumenta con l’età; più basso è il montante, più bassa risulta dunque la pensione.
Come incide il congedo legge 104 sul calcolo retributivo della pensione?
Per quanto concerne, invece, le quote da determinare con sistema di calcolo retributivo, l’indennità riconosciuta per il congedo può influire negativamente, se rientra nella retribuzione pensionabile, cioè nella media delle retribuzioni da considerare ai fini pensionistici (ultimi 5 anni di stipendio per la quota A retributiva, per i lavoratori iscritti al Fondo pensione dei lavoratori dipendenti, ultimo anno per alcuni dipendenti pubblici, ultimi 10 anni per gli autonomi; riguardo alla quota B retributiva, si considerano gli ultimi 10 anni o la generalità delle retribuzioni, a seconda dell’anzianità contributiva al 31 dicembre 1992).
In relazione alla quota B di pensione, però, alcuni lavoratori beneficiano di una particolare tutela, la cosiddetta neutralizzazione ai fini della pensione.
Neutralizzazione dei periodi di congedo legge 104
Nello specifico, per i lavoratori con meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1992, è prevista la facoltà di neutralizzare, ai fini pensionistici, in relazione alla quota B di pensione retributiva, le annualità meno favorevoli [3].
Nel calcolo della quota B, difatti, non sono considerate le retribuzioni, rivalutate, di importo inferiore del 20% rispetto alla media delle retribuzioni relative al periodo considerato nella stessa quota B.
Le annualità escluse non possono superare il 25% degli anni coperti di contribuzione: non è dunque possibile eliminare dal calcolo della retribuzione media pensionabile tutte le annualità sfavorevoli, ma solo ¼ di queste annualità.
Si possono integrare i contributi figurativi congedo retribuito legge 104?
Abbiamo osservato che ci sono dei limiti nell’accredito dei contributi figurativi per congedo legge 104. È in ogni caso possibile integrare i versamenti figurativi col riscatto dei contributi, con onere a carico del lavoratore, o col versamento di contributi volontari, come confermato dalla normativa sul congedo straordinario [4].
In altri termini, il lavoratore, con costi a proprio carico, può valorizzare, ai fini della pensione, anche gli importi di retribuzione che eccedono i limiti massimi imposti per il congedo straordinario, ossia può “pagare di tasca” per evitare che il congedo legge 104 abbassi l’importo della pensione.
La facoltà da parte dell’interessato di integrare i contributi figurativi per congedo straordinario con il riscatto o con il versamento di contributi volontari, però, è riservata ai lavoratori del settore privato ed ai lavoratori di enti pubblici privatizzati optanti per il regime ex Inpdap [5], aventi diritto all’accredito di contribuzione figurativa e non di contributi effettivi. Al contrario, i dipendenti pubblici non possono riscattare in quanto coperti da contributi obbligatori durante il congedo e non figurativi.
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